Nane bianche - Sirio B - Cane Maggiore
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Una nana bianca (o nana degenere) è
una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità e un colore
tendente al bianco. Nonostante le ridotte dimensioni, paragonabili a quelle
della Terra, la massa dell'astro è simile o lievemente
superiore a quella del Sole; è quindi un oggetto molto compatto, dotato di
un'elevatissima densità e gravità superficiale.
La prima nana bianca fu scoperta verso la fine del XVIII secolo, ma la
reale natura di tali oggetti venne riconosciuta solamente nel 1910;
il termine stesso nana bianca fu coniato nel
1922. Si conoscono oltre 11.000 oggetti appartenenti a questa
peculiare classe stellare; di questi, otto
si trovano entro 6,5 parsec (circa 21
anni luce) di distanza
dal Sole.
Misure più accurate, svolte nel 2005 attraverso il Telescopio spaziale
Hubble, hanno mostrato che la stella possiede un diametro equivalente a
quello terrestre (circa 12.000 km), ed una massa pari a circa il 98% di
quella solare.
Sirio A e la sua compagna “nana bianca” Sirio Bimage credit: telescopio Lick
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Testo
liberamente tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Nane bianche - Carbonio-Ossigeno
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Si ritiene che le nane bianche
siano l'ultima fase dell'evoluzione delle stelle di massa piccola e
mediopiccola, le quali costituirebbero oltre il 97% delle stelle della
Galassia.Queste, dopo aver concluso la sequenza principale e le fasi di
instabilità ad essa successive, attraversano delle ulteriori fasi di forte
instabilità che le portano ad espellere i propri strati più esterni, mentre
i nuclei inerti vanno a costituire le nane bianche.
« ... stelle di massa inferiore a 4
non riescono mai nel corso della loro esistenza a sviluppare una pressione
e una temperatura centrale sufficiente ad innescare la combustione del
carbonio e dell'ossigeno del nocciolo. Invece, quello che accade è
l'espulsione degli strati più esterni della stella, che si lasciano alle
spalle il nocciolo nudo, caldissimo e ricco di carbonio-ossigeno. » (1) da Mike
Inglis – “L'astrofisica è facile”
Non essendo più soggette alla fusione
nucleare, esse non possiedono una fonte di energia autonoma che
possa contrastare il collasso gravitazionale cui sono naturalmente
sottoposte; l'unica forza che vi si oppone è
la pressione degli elettroni degeneri.
La fisica della materia degenere impone per una nana bianca una massa
limite, il limite di Chandrasekhar ( MCh ), che, per un oggetto che non compie una
veloce rotazione su se stesso, equivale a 1,44 .
Oltre tale limite evolve in una stella di neutroni o un buco nero.
Nel caso di una nana bianca al
carbonio-ossigeno, il tipo più
comune di nana bianca nell'universo, l'avvicinamento o
eventualmente il superamento di tale limite, che normalmente avviene a
causa del trasferimento di massa in un sistema binario, ne può provocare
l'esplosione in una nova o in una supernova di tipo Ia.
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Nane bianche - diagramma Hertzsprung-Russell
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Le nane bianche
possiedono, al momento della loro formazione, un'alta temperatura di colore
ed un'altrettanto elevata temperatura effettiva, la quale diminuisce
gradualmente in funzione degli scambi termici con lo spazio
circostante.
Il graduale raffreddamento della stella la porta ad assumere un colore
via via sempre più tendente al rosso, sino allo stadio terminale di nana
nera; si tratta però di un modello teorico, poiché sino ad ora non è ancora
stata scoperta alcuna nana nera.
Gli astronomi ritengono che il tempo previsto perché una nana bianca si
raffreddi del tutto sia di gran lunga superiore all'attuale età
dell'universo.
Data la loro bassa luminosità ma alta
temperatura, le nane bianche
occupano la parte inferiore sinistra del diagramma Hertzsprung-Russell.
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image credit: Perseus
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Nane bianche - Keid B - Eridano
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La prima
nana bianca fu individuata
dall'astronomo anglo-tedesco William Herschel
nel sistema stellare di
Keid, situato nella costellazione
di Eridano. Il 31 gennaio 1783
l'astronomo puntò il telescopio in direzione della stella, notando che
attorno alla componente più brillante (Keid A), una stella arancione di magnitudine 4,43, orbitava una coppia costituita da due stelle
molto più deboli:
- una bianca di magnitudine 9,52 ( Keid B )
- una rossa di magnitudine 11,17 ( Keid C )
Nel 1910 Henry Norris
Russell, Edward Charles Pickering e Williamina Fleming scoprirono che,
sebbene fosse una stella molto debole, Keid B presentava uno spettro
dalle caratteristiche simili
a quelle delle brillanti stelle di classe spettrale A, come Sirio (la stella
più brillante del cielo), Vega e Altair, dal tipico colore bianco; il tipo spettrale
della nana bianca fu poi ufficialmente descritto nel 1914 da Walter S.
Adams.
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image credit: Perseus
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« ... La stella si trova in una posizione
estrememente favorevole, relativamente alla sua luminosa primaria, per i
prossimi cinquant'anni ... è la nana più brillante visibile dalla Terra. In aggiunta, ad alti ingrandimenti si scopre che
anche la nana bianca ha
una sua compagna, una nana rossa. Nel
complesso un bel sistema triplo. » (2) da Mike Inglis – “L'astrofisica
è facile” culmina
a fine novembre
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Nonostante
l'esistenza delle nane bianche risultasse ormai solidamente appurata, la
loro natura era ancora un mistero. In particolare, gli astronomi non riuscivano
a capacitarsi di come una massa grande come quella del Sole potesse
coesistere in un volume simile a quello della Terra. Nell'ultima parte del
suo libro dedicato alla struttura stellare, Eddington conclude così:
«
Sembra che
l'equazione di stato dei gas perfetti perda di validità a queste elevate
densità e che le stelle come quella studiata da Adams non siano costituite
da gas allo stato ordinario. » (2) A. S.
Eddington, The Internal Constitution of Stars
Secondo Eddington, una spiegazione possibile per raggiungere
densità così elevate era che la materia che costituiva le nane bianche non
fosse formata da atomi legati chimicamente l'uno con l'altro, ma da un plasma formato da nuclei
atomici completamente ionizzati e
elettroni liberi.
In questo modo era possibile comprimere i nuclei in spazi più ristretti
di quanto potesse avvenire nel caso degli atomi, dove la maggior parte
dello spazio è vuoto e costellato da elettroni posizionati nei loro
orbitali. Ralph H. Fowler perfezionò questo modello nel 1926, applicando i
principi della meccanica quantistica e la statistica di Fermi-Dirac,
introdotta nell'agosto dello stesso anno da Enrico Fermi e Paul
Dirac.
Alfred Fowler riuscì, nello stesso anno, a spiegare la struttura stabile
delle nane bianche identificando nella pressione
degli elettroni degeneri il meccanismo che permetteva alla
stella di non collassare completamente su se stessa.
L'esistenza di una massa limite
che nessuna nana bianca può oltrepassare è una delle conseguenze
di una struttura la cui pressione è sostenuta dalla materia degenere, nella
fattispecie dagli elettroni.
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« Una domanda che spesso ci si pone è: "di cosa è fatta una nana
bianca?". La risposta è
sorprendente. La materia che costituisce una nana bianca è per lo più ossigeno ionizzato e atomi di carbonio che
fluttuano in un mare di
elettroni degeneri di alta velocità.
Mentre la stella continua a raffreddarsi, le particelle di questa
materia rallentano e ciò comporta il sorgere di forze elettriche tra gli
ioni che iniziano a dominare i moti termici casuali che essi avrebbero
potuto avere in origine. Questi ioni non si muovono più liberamente
attraverso la nana bianca ma vengono ad allinearsi in righe ordinate, in un
modo che richiama un gigantesco reticolo cristallino.
È corretto pensare alla nana bianca come a
un qualcosa di "solido" con gli elettroni degeneri che ancora
si muovono liberamente nel reticolo cristallino, proprio come gli elettroni
si muovono in un filo di rame. Altro punto interessante da sottolineare è
che un diamante è un insieme di atomi di carbonio organizzati in un
reticolo cristallino, cosicché possiamo pensare a una nana bianca in raffreddamento come a una sorta di
gigantesco diamante sferico.
La densità in una nana bianca è immensa, tipicamente dell'ordine di 109 kg/m3, ovvero circa
1 milione di volte la densità dell'acqua. Un cucchiaino da tè della materia
di una nana bianca pesa dunque circa 5,5 tonnellate, giusto il peso di un
elefante: naturalmente, a patto che si possa portare sulla Terra un
cucchiaino di materia di nana bianca. » (3) da Mike
Inglis – “L'astrofisica è facile”
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Nane bianche - Elettroni degeneri
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La compressione a cui è
soggetta la materia di una nana bianca aumenta la densità degli elettroni e
quindi il loro numero in un dato volume; poiché essi obbediscono al principio di esclusione di Pauli, due elettroni non possono occupare il medesimo
stato quantico; di conseguenza essi devono obbedire alla statistica di Fermi-Dirac, che permette di descrivere lo stato di un gas di
particelle in condizioni di densità estreme, in modo da soddisfare il
principio di esclusione di Pauli.
Il principio sancisce che gli elettroni
non possono occupare tutti contemporaneamente il livello di energia più
basso, nemmeno a temperature vicine allo zero assoluto, ma sono costretti ad occupare livelli sempre più
elevati all'aumentare della densità dell'astro.
L'insieme dei livelli energetici occupati dagli elettroni in queste
condizioni prende il nome di mare di Fermi.
Lo stato di questi elettroni viene
chiamato degenere, ed è in
grado di fornire alla nana bianca l'energia necessaria a mantenere l'equilibrio
idrostatico anche se questa si raffreddasse a temperature vicine allo zero assoluto.
Un modo per comprendere come gli elettroni non possano occupare tutti lo
stesso stato sfrutta il principio di indeterminazione: l'alta densità degli
elettroni in una nana bianca implica che la loro posizione sia abbastanza localizzata, creando una
corrispondente incertezza nella quantità di
moto.
Alcuni elettroni dovranno avere quantità di
moto molto elevate e, conseguentemente, un'alta energia cinetica.
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Nane bianche - Evoluzione .
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Il
processo di raffreddamento della nana bianca comporta, oltre ad una ovvia
riduzione della temperatura superficiale, una diminuzione della quantità di
radiazioni emesse e dunque della luminosità; dato che tali oggetti non
hanno altri modi per disperdere l'energia al di fuori dello irraggiamento,
ne consegue che il raffreddamento sia un processo che rallenta col
tempo.
- una nana C-O di 0,6 masse solari si raffredda fino a 7140 K in 1,5 miliardi di anni
- per perdere ulteriori
500 K e raggiungere i 6640
K occorrono circa 0,3 miliardi di anni
·
per perdere ulteriori 500 K e
raggiungere i 6140 K occorre circa 1 miliardo di anni
quindi, quanto più la
temperatura dell'oggetto è alta, tanto più è alta la velocità di
dissipazione dell'energia termica. Quando si raggiungono temperature
piuttosto basse la dissipazione diminuisce drasticamente: sono note,
infatti, solo pochissime nane bianche con una temperatura superficiale al
di sotto dei 4000 K.
« Si noti che, benché una nana
bianca possa avere la stessa temperatura di una stella di Sequenza
Principale, non di meno sarà enormemente più debole a causa della sua
ridotta area superficiale. » (4) da Mike
Inglis – “L'astrofisica è facile”
La ragione per cui non si osservano nane bianche a temperature inferiori
risiede nell'età dell'universo, che è finita. Si pensa che non esistano ancora delle nane nere.
Richiederebbero tempi maggiori dell'età dell'univero.
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