«
Il primo a suggerire la possibile esistenza di « stelle oscure », dalla forza di gravità tanto grande
da poter impedire la fuga persino alla luce, fu John Michell, un membro della Royal Society, che presentò le proprie idee alla
Società nel novembre
1783.
Egli fondava i propri calcoli sulla teoria della gravità
di Newton e sulla teoria corpuscolare della
luce, che considerava la luce stessa un flusso di piccole particelle
assimilabili a palle di cannone in miniatura ( oggi chiamate fotoni ). Michell
suppose che le particelle della luce fossero soggette alla gravità
esattamente come qualsiasi altro oggetto.
Ole Römer aveva misurato con precisione la velocità della luce un
centinaio di anni prima, e Michell riuscì a calcolare quanto doveva
essere grande un ogni oggetto con la stessa densità del Sole per avere una
velocità di fuga maggiore della velocità della luce. Se tali oggetti
esistessero, la luce non potrebbe uscirne, ed essi sarebbero bui. »
(1) da John Gribbin, “Astronomia e Cosmologia”, le
garzantine
La velocità di fuga è data dalla
formula:
G = costante
gravitazionale M = massa del
corpo r = distanza
Se siamo in presenza
di un buco nero. Se siamo
sull’orizzonte degli eventi, quella distanza minima, superata la quale
nulla può più uscire. Secondo Einstein la massima velocità possibile nel
cosmo è proprio quella della luce. Se ci poniamo sull’orizzonte degli
eventi, dalla formula precedente ricaviamo . Questo è il
raggio del buco nero, detto anche raggio di Schwarzschild, il fisico che per
primo ne teorizzò l'esistenza.
|
.
Come
potrebbe apparire un “buco nero” sul
fondo stellato ...
|
|
|
Image credit:
Wikipedia
|
Simulazione di un buco nero di fronte
alla "Grande Nube
di Magellano" ... si vede
l'anello dovuto all'effetto "lente gravitazionale"
|
.
Come
potrebbe apparire un “buco nero” fatto
d'acqua ...
|
|
|
Image credit:
Pighin
|
Una "scultura
di acciaio ed acqua" nel castello di Alnwick nella regione del
Northumberland mostra una "straordinaria analogia con un buco nero", come per esempio una sorta di "orizzonte degli eventi" oltre il quale ineluttabilmente si finisce nel cuore del
vortice ...
|
.
.
.
Come potrebbe apparire un “buco
nero” nella nostra atmosfera ...
|
image
credit: F.Barasciutti
uragano Catarina
26-marzo-2004
Sud Atlantico
|
|
image credit: I.I.S.
|
.
Come appare nella realtà un “buco
nero” nello spazio cosmico ...
|
image
credit: F.Barasciutti
galassia
|
|
image credit: Le.Scienze
|
I “buchi
neri” non sono poi mostruosi come i
“media” ci dicono ...
|
«
[ Secondo la formula del raggio sopra enunciata, ] il Sole possiede un raggio di Schwarzschild pari a circa 3 km, la Terra di soli 9 mm ... non c'è alcun collegamento tra
il calcolo di questo valore e la reale esistenza del buco nero ... in un
certo senso, “ è più facile che qualche oggetto venga ingoiato dal Sole, il cui diametro è di 1,4 milioni di
km, piuttosto che da un buco nero di pari
massa, il cui orizzonte degli eventi ha un raggio di appena 3 km! ” » (2)
« Per molto
tempo nessuno si rese conto che un buco nero - che è essenzialmente lo
stesso tipo di stella oscura considerato da Michell e Laplace - può formarsi
a densità del tutto ordinarie, purché si abbia una quantità di massa
sufficiente. » (1)
« Un buco nero
da [ 1.550 miliardi ] di masse
solari ha un orizzonte degli eventi dal raggio di circa mezzo anno
luce. Se però ci dovessimo trovare proprio all'interno di questa
linea, che separa L'Universo esterno da quello interno al buco nero,
sentiremmo un'accelerazione di gravità uguale a quella che ogni giorno
sperimentiamo sulla superficie terrestre! » (2)
(1) da John Gribbin, “Astronomia e Cosmologia”, le
garzantine
(2) da Daniele Gasparri, “Galassie - Proprietà,
formazione ed evoluzione dei mattoni dell'Universo”
(3) da Pighin, calcolo su foglio Excel
|
.
I “buchi
neri” ... proprietà, metriche e
superfici notevoli ...
|
«
Un buco nero ... è definito da sole tre proprietà: la massa, la carica elettrica e la rotazione ( il momento angolare ).
·
un buco nero privo di carica e di rotazione è descritto dalla soluzione di Schwarzschild, delle equazioni
di Einstein
·
un buco nero dotato di carica
ma non rotante è descritto dalla soluzione di Reissner-Nordstrom
·
un buco nero privo di carica e rotante è descritto dalla soluzione di Kerr
·
un buco nero dotato di carica e
rotante è descritto dalla soluzione di Kerr-Newman
un buco nero non ha altre proprietà
... è probabile che i buchi neri reali siano dotati di un moto di rotazione
e non abbiano carica, cosicché la soluzione di Kerr appare la più
interessante. » (1)
Nella relatività generale, la metrica di Kerr ( o vuoto di Kerr ) descrive la geometria dello
spazio-tempo intorno a un corpo massivo rotante. Secondo questa metrica, i
corpi rotanti devono mostrare un effetto di trascinamento ( frame
dragging ), un'insolita previsione della relatività generale ... a
distanze abbastanza ravvicinate, tutti gli oggetti — la luce stessa —
devono ruotare insieme al corpo; la regione dove questo si realizza è
chiamata ergosfera ...
Questi buchi neri hanno più superfici dove la metrica
sembra avere una singolarità; la dimensione e la forma di queste superfici
dipendono dalla massa e dal momento angolare del buco nero. La superficie esterna racchiude l'ergosfera ( una sfera appiattita ) ... la superficie interna segna l’orizzonte degli eventi … nessuna di queste superfici è
una vera singolarità, poiché essa può essere eliminata in un riferimento
diverso.
(1) da John Gribbin, “Astronomia e
Cosmologia”, le garzantine
|
.
Fotocamera “Tortora”: Gamma Ray Burst del 19 marzo 2008 - Booteszz
.
Temperatura
di un “buco nero” in
°K ...
|
|
|
Image credit:
Pighin
|
Viste le
enormi pressioni in gioco si supporrebbero temperature altissime, invece
la temperatura è inversamente proporzionale alla massa ... più è
grande il buco nero, e più è freddo ... un
buco nero di massa pari al Sole è
prossimo allo zero assoluto ... un corpo freddo irradia poco, perde poca energia, perde
poca massa ... solo i
"mini buchi neri" possono evaporare in tempi
relativamente brevi ...
|
.
I “buchi
neri” evaporano ... il contributo di
Stephen Hawking...
|
« Si dice spesso che nulla può
sfuggire da un buco nero. Ma nel 1974, Stephen
Hawking si rese conto
che, a causa di effetti quantistici, i buchi neri dovrebbero emettere
particelle con una distribuzione termica delle energie come se il buco nero avesse una
temperatura inversamente proporzionale alla sua massa. Oltre a mettere la termodinamica
dei buchi neri su basi più solide, questa scoperta ha portato Hawking a postulare ”esplosioni di buchi neri”,
come sarebbe accaduto a buchi neri primordiali a causa di un accelerato
rilascio di energia. Gli effetti quantistici gravitazionali sono di
solito ignorati nei calcoli della formazione ed evoluzione dei buchi
neri. La giustificazione di ciò è che il raggio di curvatura dello
spazio-tempo al di fuori dell'orizzonte degli eventi è molto grande
rispetto alla lunghezza
di Planck la scala di lunghezza alla quale si prevede che le
fluttuazioni quantistiche abbiano probabilità quasi unitaria.
Ciò significa che la densità di energia di particelle
create dal campo gravitazionale è piccola rispetto a quella della
curvatura dello spazio-tempo. … gli effetti quantistici possono … produrre un effetto
significativo nel corso della vita dell'Universo ≈ 1017 s che è molto lunga rispetto al tempo di Planck ≈ 10-43 s … Poiché
un buco nero emette radiazione termica ci si aspetta che esso debba
perdere massa. Questo a
sua volta farebbe aumentare la temperatura alla superficie [ vedi schermata precedente ] e quindi aumenterebbe il tasso di emissione. Il buco
nero avrebbe quindi una vita
finita dell'ordine di 1071
s. Per un buco nero di massa solare questo tempo è molto più
lungo dell'età dell'Universo.
Potrebbero esserci, tuttavia, buchi neri molto più
piccoli formatisi dalle fluttuazioni
nell'universo primordiale.
Ogni buco nero di
massa inferiore a 1015
g [ un miliardesimo di Terra ] sarebbe oggi già evaporato. » .(5)
(5) da Stephen Hawking, Nature 248
(1974) 30: il primo articolo di Hawking sull’argomento
|
|
|
|