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| Cartografo Tolomeo Anno 140 | Phaenomena IppoV = Cavallo | ||||
| Origine
e significato del nome
La Costellazione di Pegaso è legata a quella di Andromeda, sia per la sua posizione nel cielo accanto ad essa, sia perché, per la mitologia, Pegaso é il cavallo, con il mantello bianco, cavalcato da Perseo per andare a salvare Andromeda. Le versioni mitologiche su questa costellazione sono numerose: già appena nato, per alcuni scrittori antichi, il cavallo volò in cielo e fu donato ad Atena; per altri, invece, fu portato sul monte Elicona, sotto la protezione delle muse di Apollo e, con un calcio del suo zoccolo fece sgorgare il fiume Ippocrene, fonte d’ispirazione dei poeti. Gli Arabi, considerata la sua vicinanza all’Acquario, chiamavano questa costellazione "l’anfora". |
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| Informazioni
astronomiche
Il grande quadrato di Pegaso formato da Alpha Andromedae (Alpheratz), Beta Pegasi (Scheat), Alpha Pegasi (Markab) e Gamma Pegasi (Algenib), rappresenta il corpo del cavallo alato ed è la base di allineamenti stellari che portano verso Nord ad Alpha Ursae Minoris (Polaris) e verso Sud ad Alpha Piscis Austrini (Fomalhaut). Questo asterismo è altresì interessante per stabilire l’acutezza visiva e la limpidezza del cielo: se dentro al quadrato si vedono solo Upsilon Pegasi e Tau Pegasi, significa che c’è una visibilità al limite di magnitudine apparente 4,6, se si riescono a vedere 5 stelle, la magnitudine apparente è di 5, se addirittura si contano 13 stelle significa che il cielo è così pulito e la vista così acuta, da percepire fino alla magnitudine apparente di 6. Nel 1800, Julius Schmidt, direttore dell’Osservatorio di Atene, riuscì a vedere 102 stelle fino alla magnitudine apparente di 7,4. Riferimento Effemeridi Nautiche dell'Istituto Idrografico della Marina Appartengono a questa costellazione, 2 delle 66 stelle normalmente utilizzate per fare il punto nave : Nr.66 Alpha Pegasi (Markab) e Nr.62 Epsilon Pegasi (Enif). |
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