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Cartografo Lacaille Anno 1754 | Phaenomena - | ||||
Origine
e significato del nome
Nome originale "Tubus Telescopium". Nella costellazione era raffigurato il grande telescopio rifrattore dell'astronomo italiano Gian Domenico Cassini, nato nel 1625 a Perinaldo (Imperia), grande astronomo e cartografo in Francia. Storia del Telescopio Il napoletano Giambattista Della Porta nel "Magiae naturalis libri XX", del 1589 aveva spiegato che con una combinazione di lenti concave e convesse, si poteva migliorare la visione a distanza. Sembra che anche nell’antichità si utilizzassero le lenti per scrutare il cielo e nel 1289, un manoscritto fiorentino, cita "vetri per occhiali per persone con vista indebolita". Il 23 Settembre 1608, l’ottico fiammingo Johannes Lippershey annunziò l’invenzione del telescopio e, dopo la disputa contro il collega Jansen che rivendicava la scoperta, ottenne i diritti legati a questa invenzione. L’applicazione più nota del telescopio e il suo miglioramento, si devono a Galileo Galilei che il 21 Agosto 1609, strabiliò i Senatori veneziani dall’alto del Campanile di San Marco a Venezia, perché con lo strumento si potevano vedere ingranditi i particolari della Chiesa di Santa Giustina di Padova (distante 32 chilometri); successivamente, alzando lo strumento verso il firmamento, il 30 Novembre 1609, da Padova, osservò i particolari della superficie lunare e, il 7 Gennaio 1610, con un telescopio da trenta ingrandimenti, scoprì i quattro principali satelliti di Giove (Callisto, Europa, Ganimede e Callisto, detti "pianeti medicei" in onore della famiglia Medici). |
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Informazioni
astronomiche
Costellazione ai margini della Via Lattea, tra Corona Australis, Indus, Pavo e Ara. Telescopium ha "perduto" la parte superiore del tubo e il suo supporto, dopo la definizione dei confini delle Costellazioni operata dall'astronomo belga Eugene Delporte, nel 1929, come da incarico ricevuto dalla Unione Astronomica Internazionale. |