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« 1. Lo scopo
della spedizione era quello di determinare quale effetto, nel caso ci sia, è
prodotto da una campo gravitazionale sul percorso di un raggio di luce che lo
attraversa.
A parte possibili sorprese, appaiono esserci tre
alternative, ed è particolarmente auspicato discriminare tra:
(1)
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Il percorso non è
influenzato dalla gravitazione
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(2)
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Lenergia o massa della
luce è soggetta alla gravitazione allo stesso modo della materia ordinaria.
Se la legge di gravitazione è strettamente quella Newtoniana, ciò
conduce ad uno scostamento apparente di una stella vicino al margine del
Sole ammontante a 087 verso lesterno.
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(3)
|
Il percorso del raggio di
luce è in accordo con la teoria della Relatività
Generale di Einstein. Ciò conduce ad
uno scostamento apparente di una stella vicino al margine del Sole
ammontante a 175 verso lesterno.
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In entrambi gli ultimi due casi lo scostamento è
inversamente proporzionale alla distanza della stella dal centro del Sole, essendo lo scostamento (3) giusto il
doppio di quello secondo (2).
Si può notare che sia in (2) che in (3) sono in
accordo nel supporre che la luce è
soggetta alla gravitazione nello stesso modo della materia comune.
La differenza è che, mentre la (2) assume la
legge di Newton, la (3) assume la nuova legge di gravitazione di Einstein.
La deviazione rispetto alla legge di Newton, quella che con Einstein causa un eccesso di moto del
perielio di Mercurio, effetto che diventa amplificato allaumentare
della velocità, fino a raggiungere il valore limite della velocità della
luce, causa il raddoppio della curvatura
del raggio..»
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« 2. Lo
scostamento (2) era stato dapprima suggerito dal prof. Einstein nel 1911, essendo la sua congettura basata
sul Principio di Equivalenza, i.e.,
che un campo gravitazionale è indistinguibile da un campo spurio di forze
prodotte da unaccelerazione nellasse di riferimento.
Ma a prescindere dalla validità del generale
Principio di Equivalenza ci sono ragioni per pensare che la energia
elettromagnetica di un raggio di luce sia soggetta alla gravitazione,
specialmente dopo che è stato provato che lenergia di radioattività
contenuta nelluranio è soggetta alla gravitazione.
Nel 1915, pertanto, Einstein ha trovato che
il Principio di Equivalenza richiedeva una modifica della legge di
gravitazione di Newton, e che questa
nuova legge conduce allo scostamento (3).
3. Lunica opportunità di osservare queste possibili
deflessioni è consentita da un raggio di luce di una stella che passi vicino
al Sole (la massima deflessione di Giove è solamente di 0017). È evidente che losservazione deve essere fatta
durante una eclissi totale di Sole.
Immediatamente dopo la prima congettura di
Einstein, il problema è stato affrontato dal Dr. E. Freundlich, che ha
provato a raccogliere dati da lastre già esistenti di eclissi; ma non è
riuscito ad assicurarsi materiale a sufficienza.
Tentativi erano stati fatti da vari
osservatori per testare gli effetti, ma essi fallirono per le nuvole e altre
cause. Dopo lapparizione della seconda congettura di Einstein, la
spedizione del Lick Observatory tentò di osservare leffetto alla
eclisse del 1918.
Le conclusioni finali non sono ancora state
pubblicate. Alcune anticipazioni di una discussione preliminare sono state
fornite, ma leclisse non era favorevole, e dalle informazioni
pubblicate gli errori accidentali erano grandi, così che laccuratezza
era insufficiente per discriminare fra le tre alternative..»
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« 4. I risultati
delle osservazioni qui descritti puntano molto decisamente a favore della terza alternativa, e confermano la
teoria della Relatività Generale di Einstein.
Come è ben noto la teoria è altresì confermata
dal moto del perielio di Mercurio, il quale eccede il valore Newtoniano di un valore pari a 43 per secolo un ammontare praticamente identico a quello
deducibile dalla teoria di Einstein.
Daltra parte, la sua teoria predice uno spostamento per il rosso delle linee di Fraunhofer per un ammontare di circa 0,008 Å nel violetto.
Secondo il Dr. St. John questo scostamento non è confermato. Se questa
non corrispondenza fosse da considerarsi definitiva, necessiterebbero
considerevoli modifiche alla teoria di Einstein, il che è al di fuori del
nostro tema di discussione. Ma, sia che modifiche siano richieste, oppure no,
in altre parti della teoria, appare assodato il fatto che la legge di
gravitazione di Einstein fornisce il vero scostamento dalla legge Newtoniana
sia per il moto relativamente lento del pianeta Mercurio che per quello
veloce della luce.
Appare chiaro che leffetto qui riscontrato deve essere attribuito al
campo gravitazionale del Sole e non, per esempio, alla rifrazione della
corona. Se vogliamo avere un effetto
da rifrazione della corona pari al valore osservato, il Sole deve essere
circondato da materiale con indice di rifrazione pari a 1+0,00000414/r, dove
r è la distanza dal centro del Sole in termini di raggi solari.
Alla distanza di un raggio solare dalla
superficie il necessario indice di rifrazione vale 1,00000212, corrispondente
a quello dellaria a di atmosfera, idrogeno a di atmosfera,
o elio a di atmosfera. Chiaramente densità simili sono assolutamente
fuori questione..»
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Preparativi per la spedizione
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« 5. Nel
marzo 1917 è stato osservato, come risultato della analisi delle foto
scattate con il Greenwich Astrographic
Telescope durante la eclissi del 1905,
che questo strumento era adatto alla
fotografia di stelle che circondano il Sole durante una eclisse totale.
Attenzione è stata posta alla importanza di
osservare la eclisse del 29 maggio 1919, poiché appariva particolarmente
favorevole a causa dellinusuale numero di stelle brillanti nel campo, cosa che non sarebbe più accaduta per molti anni a
venire.
Con condizioni atmosferiche buone come quelle a
Sfax durante la eclisse del 1905 e non erano del tutto perfette
si poté affermare con anticipo la visione
di dodici stelle.
Le loro posizioni sono indicate nel diagramma
nella prossima pagina, su cui sono
anche tracciate nella stessa scala i bordi della lastra 16 x 16 cm (usata con
i telescopi astronomici di 3,43 metri di lunghezza focale) e quella 10 x 8
pollici (usata con una lente da 4 pollici e di 19 piedi di lunghezza focale).
Possiamo notare che la No.1 si è persa nella
corona nelle foto scattate a Sobral.
La stella No. 13, di magnitudine 80 si vede in alcune esposizioni di
Sobral. »
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« 6. La traccia
della eclisse corre dal Nord del Brasile
attraverso lAtlantico, fino alla scarpata della costa Africana presso
Capo Palmas, attraversa lisola
di Principe, quindi passa sulle coste occidentali del lago Tanganica.
Domande sui luoghi più adatti e sulle
probabili condizioni atmosferiche sono state gentilmente poste da Mr. Hinks.
È apparso che una postazione nel Nord del Brasile, lisola
di Principe in Africa, e un sito a ovest del lago Tanganica fossero possibili.
Una stazione presso Capo Palmas non è sembrata
desiderabile a causa dei bollettini meteorologici sebbene, e i fatti
confermano, che leclisse fu vista in un cielo privo di nubi dal prof.
Bauer, che si trovava là per osservare gli effetti del campo magnetico.
Alla stazione di Tanganica il Sole sarebbe
stato troppo basso in altezza per una osservazione di questo tipo, a causa dei grandi spostamenti che avrebbero potuto
essere causati dalla rifrazione.
Una circolare ricevuta dal Dr. Morize, il
direttore dellOsservatorio di Rio, affermava che Sobral era il sito più adatto nel Nord del Brasile e forniva copiose informazioni sulle condizioni
meteorologiche, sui modi di accesso ecc .. »
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I preparativi e le infinite precauzioni necessarie
...
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« 7. Agendo sulla base di queste informazioni, il Joint
Permanent Eclipse Committee ad un incontro del 10 novembre 1917 decise, se
possibile, di mandare una spedizione a
Sobral nel Nord del Brasile e una allisola Principe. Il Government Grant Committee ha fornito un
finanziamento di 100 sterline per gli
strumenti e di 1000 sterline per la spedizione, e un sub-committee formato da Sir F. W. Dyson,
prof. Eddington, prof. Fowler e prof. Turner è stato istituito per
provvedere alla spedizione.
Questo sub-committee si è riunito in maggio
e giugno del 1918, e ha provveduto soluzioni provvisorie per il prof.
Eddington e Mr. Cottingham per prelevare
le lenti del telescopio di Oxford e portarle a Principe, e per Mr. Davidson e Padre Cortie per prelevare le lenti del telescopio di Greenwich e
portarle a Sobral. Si è provveduto
ai motori di inseguimento affinché fossero revisionati da Mr. Cottingham.
Indagini preliminari sono state fatte sui
percorsi a piedi e sui mezzi di spedizione, dalle quali è emerso molto
problematico decidere se la spedizione avrebbe potuto essere portata a
termine.
La situazione è letteralmente cambiata nel
novembre 1918, e in una riunione del sub-committee del giorno 8 novembre si decise di assemblare gli strumenti a Greenwich, costruire gli imballi necessari in tutta fretta,
per gli osservatori che stavano partendo dllInghilterra per la fine
di febbraio 1919. In aggiunta alle lenti prese dal telescopio da 16
pollici, Padre Cortie ha suggerito al
sub-committee di usare il telescopio da 4 pollici con 19 piedi di lunghezza
focale, che egli aveva usato a Hernosand, Svezia, nel 1914, assieme allo
strumento da 8 pollici appartenente alla Royal Irish Academy. Si è deciso di chiedere in prestito questi
strumenti. Poiché Padre Cortie non disponeva del tempo necessario per la
spedizione, il suo posto è stato preso dal Dr. Crommelin del Royal
Observatory.
8.
Nel novembre 1918 lunica forza
lavoro disponibile al Royal Observatory era costituita dal meccanico, il
carpentiere perché non aveva ancora
finito il periodo di leva. In questa situazione Mr. Bowen, lingegnere
civile presso il Royal Naval College, è stato consultato. Egli, molto
gentilmente, si impegnò per la costruzione di capanne coperte con tela, che
potevano essere facilmente impaccate e trasportate. Esse erano simili a
quelle usate in missioni precedenti dal Royal Observatory (vedi Monthly
Notices, vol. LVII, p.101). Egli inoltre prese a prestito i servigi di un
addetto che aveva lavorato allOsservatorio sulla parte in legno degli
strumenti. »
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z
I preparativi e le infinite precauzioni necessarie
...
z
|
« È stato
possibile avere tubi di acciaio per gli obiettivi astronomici. Questi erano, per comodità di trasporto, fatti di
due sezioni che potevano essere unite assieme. I tubi erano provvisti di
due flangie, una a ciascuna estremità, e lobiettivo si ancorava ad
una di esse, e la culatta di legno allaltro. Nella culatta erano
predisposti comandi opportuni per la messa a fuoco e per la messa a
registro delle lastre fotografiche. I contenitori delle lastre era di
costruzione semplice, e permettevano di porla a contatto con tre viti
regolabili poste sulla culatta che assicuravano pertanto la costanza del piano
focale. Ricevemmo diciotto porta lastre per ogni telescopio, costruiti
secondo istruzioni assegnate.
Padre Cortie, assieme al telescopio da 4
pollici, ci prestò il tubo quadro di legno da lui usato nel 1914. Esso era stato modificato nella culatta al fine di
assicurare la massima rigidità e
costanza di fuoco.
Erano stati progettati contenitori di
protezione dalla luce capaci di contenere le lastre 10 x 8 pollici, e quattro di essi, contenenti otto lastre, furono presi a
prestito assieme al telescopio. Il desiderio di usare lastre di maggiore
formato è stato preso in considerazione, ma il tempo a disposizione per
fare le necessarie varianti sarebbe stato insufficiente.
Il telescopio da 16 pollici, revisionato da
Mr. Cottingham, fu montato e provato per quanto consentito dalle
sfavorevoli condizioni del febbraio 1919. il telescopio da 8 pollici era
costruito per quelle latitudini. Per renderlo utilizzabile allequatore
si è costruito un robusto cuneo sul quale lo strumento era fissato. Lo specchio da 8 pollici è stato argentato presso losservatorio. A causa della mancanza di mezzi per mantenere la
temperatura uniforme intorno ai 60° F nel clima invernale di febbraio, gli
specchi più grandi sono stati spediti altrove per largentatura.
Lastre fotografiche, ben sigillate in
scatole stagne, sono state ricevute dalla Ilford e dalla Imperial Company.
Le lastre Ilford utilizzate erano Special Rapid & Empress,
e quelle della Imperial Company Special Sensitive, Sovereign & Ordinary.
Gli strumenti sono stati imballati con cura
e mandati a Liverpool con una settimana di anticipo, ad eccezione degli
obiettivi.
Questi erano imballati in contenitori con
distanziatori e sono rimasti sotto la cura personale degli osservatori, che
si imbarcarono sulla Anselm il giorno 8 di marzo. »
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L'installazione e la messa a punto ...
z
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« 10. ... lippodromo del Jockey Club , e fu
attrezzato con un grande stand, che noi trovammo comodissimo per sballare,
immagazzinare e per tutto il lavoro preparatorio. Tracciammo una linea meridiana, dopo di ciò sostegni in mattone furono realizzati
per il celostato e per il tubo di acciao del telescopio. Mentre questi
lavori procedevano, si stava erigendo la capanna.
La struttura in mattoni del piccolo
celostato fu costruita in modo da avere a disposizione spazio libero al
mezzo di un estremo per la discesa dei
pesi, che stavano sotto al sostegno dei motori da inseguimento. Continuando il buco sotto la fondazione di mattoni,
si ricavò uno spazio sufficiente per una discesa dei pesi che permettesse un funzionamento di 25 minuti. Nel caso del celostato da 16 pollici, il motore fu
montato alla estremità di un lungo tronco di legno, circa 4 piedi in
lunghezza, che fu piazzato ad una estremità,e che penetrava sotto terra ad
una profondità di circa 2 piedi. Il peso discendeva allinterno del
tronco direttamente dal motore, e e aveva uno spazio di corsa continua per
oltre mezzora.
Il celostato da 16 pollici aveva
aggiustamenti mobili per la latitudine;
ma quello da 8 pollici, costruito per
le latitudini europee, fu montato su una base di legno, inclinata di un
angolo di circa 40°, costruita prima di partire da Greenwich. Il motore è stato separato dal celostato, montato
su una base di legno e rovesciato, per adattarlo allEmisfero
Meridionale. Ha lavorato in modo molto soddisfacente, e non si sono
riscontrati spostamenti nelle immagini delle stelle [striciate]
con 28 di esposizione.
Per provvedere alla variazione di
declinazione del Sole, i mattoni del telescopio sono stati dotati di
supporti in alto sui quali il cuneo di
legno poteva scorrere, permettendo perciò il cambio si azimut.
Il tubo del telescopio era a sezione
circolare, e poteva rimanere fermo in ogni posizione del Vs; per
convenienza si è disposto in modo che la direzione della A.R. e quella
della declinazione fossero parallele alla superficie della lastra
fotografica; questo ha necessitato linclinazione del contenitore
delle lastre di circa 4° sullorizzontale. »
|
L'installazione e la messa a punto
...
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|
« Le lenti da 4 pollici sono state tenute come
ausilio; abbiamo usato il tubo quadrato
di legno, 19 piedi in lunghezza,
originariamente utilizzato da Padre Cortie a Hernosand nel 1914, assieme con il contenitore di lastre da 10 x 8 pollici. Uno studio sulla posizione delle stelle ha mostrato
che sette di esse potevano essere fotografate
ruotando la lastra di 45°. Il tubo
fu piazzato pertanto alla sua inclinazione, sul grande cuneo di legno
preparato per ospitare il tubo; il tutto era appoggiato su un robusto
tavolato di legno.
La messa a fuoco fu inizialmente fatta su
Arcturus, usando un oculare adattato
con una lente al cobalto (in seguito il supporto della lastra e lobiettivo
di vetro sono stati calibrati per la perpendicolarità allasse).
Furono fatte una serie di esposizioni,
variando leggermente il fuoco in modo da coprire una zona abbastanza ampia. Lesame delle foto ha mostrato immediatamente
che cera un serio problema di astigmatismo
legato alla forma dello specchio a 16 pollici del celostato. Inserendo uno stop a 8 pollici il problema è stato
grandemente ridotto, e questo stop è stato da allora usato sempre; ma il
difetto era di una tipologia tale che era chiaro che avremmo dovuto
permanere a Sobral e ottenere lastre di confronto del cielo della eclisse
in luglio quando il Sole ne sarebbe stato lontano.
Il fuoco del 4 pollici fu determinato in
modo analogo. Le immagini, sebbene
superiori a quelle dellaltro, non erano del tutto perfette, e anche
qui erano richieste lastre di confronto nel mese di luglio. Una volta che il fuoco fu deciso, la culatta fu fissata
con viti accuratamente per evitare successivi movimenti.
Un piccolo numero di lastre del campo
attorno ad Arcturus sono state prese, ma non mai utilizzate. »
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L'installazione e la messa a punto ...
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« 12. Nonostante la generale scarsità di acqua, noi
eravamo fortunatamente situati, e ne abbiamo gustato, presso una illimitata
sorgente di buona acqua posizionata presso la casa. Questo è stato un gran
privilegio durante le operazioni fotografiche. Il ghiaccio era
inottenibile, ma luso di ventilatori per lacqua fu possibile
ridurre la temperatura a circa 75° F, e, lavorando solo di notte, o prima
dellalba, lo sviluppo delle lastra fu relativamente agevole.
Abbiamo usato formalina per irrobustire il film,
e quindi minimizzare effetti di distorsione dovuti allammollimento
del film nella soluzione tiepida.
Eravamo provvisti di due tipi di lastre, ma divenne evidente dalla foto scattate e
sviluppate prima della eclisse che uno
di questi tipi era non adatto al clima torrido, e decidemmo di usare un
solo tipo di lastre fotografiche.
Nel riprendere le foto sperimentali abbiamo
notato che i motori e il celostato
erano molto sensibili al vento.
Avevamo buoni motivi per temere le raffiche di vento durante la totalità,
così come era già accaduto durante altre eclissi; e le condizioni del
nostro sito sembravano rendere ciò particolarmente probabile, e allora schermi protettivi furono eretti attorno allapertura della capanna in ogni punto dove possibile senza interferire
col campo di vista. Fortunatamente una grande calma di vento prevale nei
momenti critici. Gli schermi proteggevano anche le parti sporgenti del tubo
telescopico dal Sole diretto.
La prestazione del celostato da 16 pollici era
insoddisfacente nei confronti del motore guida. Cera una davvero evidente oscillazione nella
immagine sullo schermo con periodo 30 secondi. Per questo motivo le esposizioni furono accorciate, in modo da
moltiplicare il numero delle esposizioni nella speranza che qualcuna
cadesse presso un punto di stazionarietà. »
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Arriva il giorno fatidico ...
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« 13. Il mattino della
eclisse la giornata era alquanto nuvolosa rispetto alla media, e la percentuale di nuvole era stimata attorno a i
9/10 al momento del primo contatto, quando il Sole sarebbe stato
invisibile; esso apparve pochi secondi più tardi mostrando una piccolissima
invasione della Luna, e ci furono vari brevi intervalli di sereno durante
la fase parziale che ci permisero di posizionare limmagine del Sole
nella corretta posizione sulla lastra, e di dare una regolazione definitiva
alla velocità dei motori di inseguimento.
Come ci avvicinammo alla totalità, la
percentuale di nubi diminuì, e una
grande spazio pulito raggiunse il Sole attorno a un minuto prima del
secondo contatto.
Avvertimenti furono dati 58s., 22s. e 12s.
prima del secondo contatto
osservando la durata della sparizione della falce sulla lastra.
Quando la falce scomparve fu gridata la
parola go e fu fatto partire un cronometro dal Dr. Leocadio, che parlava al decimo battito
durante la totalità, e i tempi di
esposizione furono registrati sulla base di questi battiti. Ce ne furono 320 in 310 secondi; correzioni furono prese per questa velocità nei
tempi registrati.
Il programma pianificato si concluse con
successo, 19 lastre furono esposte nel
telescopio astrografico con una cadenza di 28 secondi.
La regione attorno al Sole era libera da
nuvole, eccetto che per un intervallo di circa un minuto al centro della
totalità quando ci fu una velatura
da parte di una nube tenue, che impedì la ripresa delle stelle, sebbene la
corona più interna rimanesse visibile alla vista e le lastre esposte in
quei momenti mostrano ciò con grande eccellenza e definizione.
Le lastre rimasero nel loro contenitore
fino allo sviluppo che fu attuato dopo un conveniente spazio di tempo
durante le ore notturne dei giorni successivi, e si completò il 5 giugno. »
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Si sbaracca, si parte, ma si ritorna per le lastre di
paragone ...
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« 15. Il 7 di giugno,
avendo completato lo sviluppo, lasciammo Sobral per Fortaleza, ritornano
poi il 9 luglio con lo scopo di assicurare lastre di paragone del campo
della eclisse.
Prima della partenza smontammo gli specchi e
i motori di guida che furono portati al riparo in casa per evitare lesposizione
alla polvere. I telescopi e il celostato furono lasciati in
situ.
Prima di rimuovere gli specchi marcammo tal
posizione nelle loro celle così che
potessero essere rimontati esattamente nella stessa posizione.
Dopo il nostro ritorno a Sobral gli specchi
e i motori furono rimontati.
Le foto del campo della eclisse furono
iniziate il mattino dell11 luglio (tempo civile).
La difficoltà di trovare il campo con il
celostato è stata superata ponendo un ruvido cerchio orario sulla testa del
celostato circondato da carta millimetrata.
17.
Il micrometro del Royal Observatory non
è adatto per la comparazione diretta di lastre di questa misura.
Si è deciso pertanto di misurare ciascuna lastra piazzando, lato film con lato
film, unaltra foto della stessa zona, rovesciata in quanto scattata
attraverso le lenti. Una foto per
questo scopo fu scattata il 18 luglio.
Questa lastra è stata considerata come intermediaria
tra le foto della eclisse e le lastre di paragone ed è stata assunta come
una lastra per tarare la scala, essendo usata semplicemente come sorgente
di punti di riferimento. In tutti i
casi le misure sono state riferite a questa lastra. »
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Conclusioni generali
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« 39. Riassumendo i risultati delle due spedizioni, la importanza maggiore va assegnata a quelli ottenuti
col telescopio con lenti da 4 pollici a Sobral. Dalla superiorità delle immagini e dal numero più abbondante
di esposizioni si è potuto riconoscere che queste sono quelle che sono più
affidabili. Ancora, la corrispondenza dei risultati derivati
indipendentemente da ascensione retta e declinazione, e laccordo con
i residui delle stelle individuali, forniscono un più soddisfacente test
sui risultati, altrimenti non possibile con quelli ottenuti dagli altri
strumenti.
Queste lastre hanno dato:
per la
declinazione 1,94
per lascensione retta
2,06
il risultato dalla declinazione pesa circa
due volte quello dalla ascensione retta, e pertanto la media vale 1,98 ± 0,12.
Le osservazioni a Principe sono state in
generale disturbate dalle nubi. Le
circostanze sfavorevoli sono state forse in parte compensate dal vantaggio
di temperature estremamente uniformi nellisola.
La deflessione ottenuta vale 1,61 ±
0,30 (così che il
risultato ha molto minor peso del precedente).
Entrambi i risultati tendono al valore di
deflessione di 1,75 secondo la teoria della relatività di Einstein, i risultati di Sobral in modo netto, e quelli di
Principe con qualche incertezza.
Rimangono le lastre astrogafiche di Sobral
che danno una deflessione di 0,93, discordanti di un quantità ben al
di là di eventuali errori accidentali. Per le ragioni già descritte in
dettaglio, poco peso è assegnato a queste misure. »
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Il grafico di Eddington ...
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« Le evidenze sono riassunte nel seguente diagramma, che mostra gli scostamenti radiali delle singole
stelle (valori medi tra tutte le esposizioni) rappresentati in funzione del
reciproco della distanza dal centro. Lo scostamento in accordo con la
teoria di Einstein è indicato da una
linea spessa azzurra, quello in
accordo con la gravitazione di Newton
con una line punteggiata, e quello
dalle Osservazioni con una linea
sottile. »
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Le misurazioni di Eddington sono affidabili ? ....
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La precisione originale
tuttavia sembrava modesta.
Dyson et al. sottolinearono un ottimistico grado di incertezza
nelle loro misure, che taluni hanno
asserito essere stato affetto da errori sistematici e anche da
atteggiamenti di pregiudizio, sebbene moderne rivisitazioni dei dati
suggeriscano che lanalisi di Eddington sia stata accurata(*).
Una considerevole incertezza sulla qualità
delle misure rimase per quasi cinquanta anni, fino a che le osservazioni
non furono fatte a frequenza radio.
Solo negli anni 1960 fu definitivamente
mostrato che lammontare della deflessione era esattamente quello
previsto dalla relatività generale, e non la sua metà.
(*)
un mio semplice studio sugli scostamenti dichiarati e la dimensione fisica
dellimmagine mostra che Eddingnton
per misurare circa 1 secondo darco di deflessione (stella n°2 e stella n°3) avrebbe dovuto misurare sulla lastra 0,02 mm su una
distanza di parecchi centimetri.
In pratica era richiesta la precisione del
centesimo di mm. « Una stella distante due raggi dal centro del disco
solare ad esempio, tenuto conto che i telescopi principali avevano una
lunghezza focale di circa 3,5 metri, per effetto della deflessione avrebbe
variato la sua posizione sulla lastra fotografica di appena 0,01
millimetri! » (l'Astronomia
- n° 296)
Addetti ai lavori mi dicono che con
microscopio e slitte micrometriche tale misura appare possibile. Gli
scanner moderni non hanno problemi a distinguere il micron.
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