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Il sole ci salutava da dietro
il Capenardo quando siamo partiti da piazza Ravenna, puntuali, per Livorno.
Pareva volesse augurarci una bella giornata, e infatti … |
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Testi di Angela
Raciti Impaginazione di “pighin” . |
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meta ambita: visita
all’Amerigo Vespucci, nave “must” della nostra marina, nave che foggia
ufficiali e gentiluomini di prim’ordine “non
chi comincia ma quel che persevera”, |
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con una guida d’eccezione:
il Capitano di Vascello Roberto Cervino …. |
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lo troviamo che ci
aspetta, in borghese, marinaio in maglia a righe e braghe rosse, sulla
banchina, sotto la Vespucci lì ancorata, formale e informale allo stesso
tempo. Ha scelto una mise familiare per metterci a nostro agio … |
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davanti ad essa tutti noi ammutoliamo,
siamo quasi commossi da tanta imponenza, da tanta bellezza, opera dell’uomo. La nave, progettata da Francesco Rotundi,
è stata varata il 22 febbraio 1931 … ha una stazza di 1203 tonnellate … tre
alberi e un bompresso … |
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tutti
si danno un bel da fare a fotografarla, |
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abbiamo con noi persino i
cineoperatori … |
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le bandiere ci dicono che il comandante non è a bordo
… |
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un nutrito gruppo di
marinai pare attenderci, scattano sull’attenti alla vista del comandante
Cervino. È un piacere riservato a
pochi avere una guida così autorevole, ci mostra angoli più misteriosi, più riservati più
segreti della nave, e parla con semplicità, con tanto amore e rispetto per il
grande veliero. |
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Saliamo
a bordo … |
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saliamo a bordo … |
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saliamo a bordo … |
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possiamo visitare la cabina dell’ammiraglio! |
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Appena varcato l’ingresso … |
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rimaniamo a bocca aperta.
Nulla manca, piatti d’argento poltrone di pelle, scrivanie, libri, mappe,
quadri, tende, luci soffuse … composizioni di fiori freschi, un pianoforte,
forse per ricordare, in navigazione, musiche della patria lontana. |
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Il salotto … |
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luci naturali e non … |
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piatti d’argento … |
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l’angolo della musica |
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La nave è uno splendore, si potrebbe mangiare per
terra – pavimento in teck – da tanto è pulita. |
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Tutto in ordine, cime magnificamente intrecciate
formano superbi disegni, |
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la “pazienza” … |
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ottoni brillano come
comete – merito della manteca, della farina 00 e dell’olio di gomito – ci
spiega un sottufficiale. |
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E i quattro timoni che governano la nave, |
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le bussole ... |
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e la rastrelliera con i fucili e le lampade …. spari e
luci per rispetto e omaggio alla gerarchia. |
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E la campana che non deve suonare, |
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e le scialuppe di salvataggio ….. |
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la scialuppa del comandante |
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due socie, Angela e Gabriella … essere toccate da un marinaio
porta fortuna … |
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il regalo del “crest”, lo riceve |
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i ragazzi … |
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il segretario de “il Sestante” Sandro Arpe, il presidente Enzo
Gaggero, il vicepresidente Giampiero Barbieri (.pighin.) … |
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prudenza per non ruzzolare
giù dalle scale ... |
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Il comandante Cervino ci
invita a formulare domande, ha parlato tanto ma – dice – può sempre rimanere qualche
curiosità. E fioccano domande: ruolo del nostromo, donne a bordo,
smaltimento dei rifiuti, depuratore,
titoli per l’ammissione a bordo, tempo libero, orari, acqua a bordo,
fortunali passati, rifornimenti alimentari … A tutto dà una risposta adeguata
e completa … una occhiata ammirata al giardinetto di poppa, di
fronte alla cabina del comandante, |
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un ultimo sguardo alla Vespucci, alla polena ricoperta
di lamelle d’oro che lo raffigura, |
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difficile per i topi salire a bordo … |
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è l’ora del pranzo. Ci raggiungerà anche la signora Cervino con la
figlia, una bella e altissima signorina. Salamini, responsabile del
Circolo, ci propone un ottimo e abbondante pasto. |
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Ma Nanni Andreatta è a
dieta, ha un cucchiaio magico che gli consente di mangiare solo le calorie
necessarie. E guarda tristemente noi mangiare risotto salmone arrosto, e a un
certo punto il cucchiaio sparisce …. e sparisce anche tutto quello che aveva
nel piatto! |
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il comandante Carlo Gatti
con la consorte ... |
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da comandante a comandante, un dono marinaro: i velieri di
di Chiavari sbarcano a Livorno … |
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Un’ultima sorpresa: una
visita lampo all’Accademia, proprio per chi non c’era la volta precedente. |
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Un folto gruppo di
"sestantini" ... |
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Il cortile è deserto, un
ufficiale ci osserva, il brigantino interrato è li e aspetta … gli allievi che
presto entreranno, che si arrampicheranno veloci come gatti sui suoi alberi … |
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Un momento di pausa e poi
i saluti ... |
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Si chiude la gita con una visita al luogo sacro per i
livornesi: il Santuario della Madonna di Montenero. |
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L’icona di Maria e il bambino … |
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le pareti piene di ex voto, a testimonianza di una fede incrollabile.
Curiosiamo anche in farmacia, non si sa mai, si può trovare …. |
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la meridiana e l’orologio
di Trebino (Uscio) segnano l’ora del rientro ... |
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il sagrato … ci uniamo
alla marea di visitatori che salgono e scendono dalle scale. E scendiamo
verso il piazzale del pullman. |
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Ancora saluti ma
soprattutto ringraziamenti a chi ci ha dedicato una intera giornata. Il sole
cala su Livorno mentre ci rechiamo a imboccare l’autostrada. |