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Introduzione storica alla “Meteorologia

 

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Lo studio dei fenomeni atmosferici è vecchio quanto il mondo, se consideriamo che certamente i primi uomini devono aver osservato il cielo, paventandone i repentini malumori. L'archeologia e la storia confermano che, presso gli antichi popoli, l'interesse per i fenomeni dell'atmosfera è sempre stato rilevante e direttamente proporzionale all'incostanza del clima in cui essi vivevano.

Così è stato per gli Egiziani, Caldei e i Babilonesi ( i « signa tonitrui » facevano presagire il tempo e il raccolto dei campi dai tuoni uditi in certi giorni dell'anno ); gli Israeliti empiricamente avevano compilato una specie di meteorologia rudimentale, alcuni segni della quale si trovano anche nella Bibbia. I Greci dimostrarono grande interesse per i fenomeni atmosferici, come documenta soprattutto un trattato di Aristotele sull'argomento e anche i Romani non furono da meno.

Nella Cina antica il Genio Taoista Liu Thien-chun era ritenuto il responsabile dell'andamento del tempo e delle culture; nel IV Sec. d.C. i Cinesi prepararono diversi trattati di agrometeorologia. In India, un millennio prima dell'era cristiana, esistevano i « santoni » che davano le informazioni e le previsioni del tempo. Nella civiltà precolombiana i « Cultori del tempo » erano tenuti in grande considerazione.
 

 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
 
 
 
 
 
 

Gli strumenti emancipano la “Meteorologia” ...

 

image credit: F.Barasciutti

un moderno pluviografo

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image credit: F.Barasciutti 

 

La meteorologia cominciò con il Rinascimento a prendere una certa forma scientifica con la realizzazione dei primi strumenti per misurare alcuni parametri atmosferici: anemometro e igrometro ( Leonardo ), termometro ( Galileo e Santoro ), pluviometro (.Castelli.), barometro ( Torricelli ). 

   
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

 

La situazione dopo la “rivoluzione galileiana

 

Con il possibile utilizzo di questi strumenti si giunse, nel 1673, alla prima rete di osservatori, sette nel Nord Italia e quattro all'estero, per lo studio di alcuni parametri atmosferici.

Tra il 1600 e il 1800 si definirono alcune leggi fisiche fondamentali necessarie per la comprensione dell'atmosfera.

·         Boyle nel 1659, con la nota relazione tra pressione e volume dei gas stabilì la pietra miliare della termodinamica

·         Hadley nel 1735, tentò di spiegare la relazione tra correnti atmosferiche e rotazione terrestre

·         Franklin nel 1752 completò importanti ricerche sull'elettricità atmosferica

·         Lavoisier e Dalton nel 1800 definirono lo stato dell'aria e posero le basi per la moderna meteorologia.

Si svilupparono, in Europa e negli Stati Uniti, una serie di iniziative volte allo « studio a posteriori dell'andamento del tempo »: i dati osservati venivano esaminati molto tempo dopo il loro verificarsi e non erano quindi utilizzabili per tentare una previsione.

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

La tecnologia delle comunicazioni aiuta la “Meteorologia

 

image credit: F.Barasciutti

tasto telegrafico Alfred Vail

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L'invenzione del telegrafo (1835) dette l'impulso necessario per azzardare il passo in avanti. Al rapido progresso della scienza e della tecnica nel XIX secolo fa riscontro un altrettanto imponente sviluppo industriale con relativo incremento dei traffici soprattutto marittimi; quindi la assoluta necessità avvertita da tutti di avere informazioni meteo più attendibili e in modo rapido

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

La tecnologia del silicio aiuta la “Meteorologia

 

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uragano Catarina

26-marzo-2004

Sud Atlantico

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image credit: I.I.S.

 

Nel 1853 si ebbe la prima Conferenza Internazionale di Meteorologia a Bruxelles con lo scopo di stabilire una cooperazione tra gli Stati per lo scambio di informazioni meteo e istituire una rete di osservazioni. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La “Meteorologia” è storicamente la prima disciplina da “villaggio globale

 

Attraverso vari tentativi si giunse al Congresso di Vienna (1873), primo Congresso Meteorologico Mondiale. Furono messi a punto codici telegrafici, procedure e organizzazione dei Servizi Meteo dei Paesi aderenti. Nel 1879 si ebbe il 2° Congresso in cui si precisarono le procedure e soprattutto l'orientamento da imprimere alla ricerca. Si susseguirono altre conferenze con l'istituzione di commissioni tecniche a cui era demandato il compito specifico nei vari settori. 

Il miglioramento delle telecomunicazioni e l'introduzione del mezzo aereo influenzarono in modo determinante il progresso della meteorologia e si delineò l' « assoluta necessità di una cooperazione totale ».

Nel 1951 è stata costituita una delle più efficienti istituzioni specializzate delle Nazioni Unite, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (O.M.M.) cui collaborano 140 Stati allo scopo di infittire la rete di osservazioni, istituire « Centri Direttivi di Informazione », migliorare lo scambio delle informazioni e realizzare l'applicazione della meteorologia alla navigazione aerea e marittima, all'agricoltura e all'industria, al turismo e alla protezione civile. 

L'influenza del tempo sulle attività umane è fondamentale e si può contribuire positivamente applicando le attuali conoscenze meteorologiche nel campo della pianificazione economica. Fino a qualche anno fa la previsione del tempo si basava essenzialmente su un metodo « soggettivo »: dall'esame dei dati di osservazione relativi a vaste zone del Globo si raccoglieva il massimo dell'informazione sullo stato dell'atmosfera ad un certo istante e si confrontava, con quello ottenuta negli istanti precedenti, per estrapolarne il comportamento futuro.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Il problema è molto complesso e va affrontato con il “metodo numerico

 

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supercomputer Noaa

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In questi ultimi anni, per l'affinamento dei mezzi tecnici, sono stati attuati altri metodi prognostici che integrano validamente quello «soggettivo». Essi sono principalmente: il « now-casting » per previsioni con validità da 1 a 24 ore; il « metodo numerico » per previsioni con validità da 1 a 10 giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È necessario affrontare un grande impegno di “modellizzazione

Negli anni duemila si avrà un significativo miglioramento soprattutto nella previsione a media e a lunga scadenza. I problemi tecnici e scientifici avviati verso una soluzione sono numerosi e possono essere distinti in cinque gruppi: 

·         adeguata descrizione dello stato dell'atmosfera

·         studio dei piccoli e grandi moti atmosferici

·         formulazione matematica semplice dei fenomeni di condensazione

·         fenomeni che influiscono sulla stabilità atmosferica

·         approfondimento della conoscenza sulla circolazione generale dell'atmosfera

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La lentezza del progredire della meteorologia è dovuta al fatto che il tempo non può essere riprodotto ed osservato in laboratorio. Le prospettive sono favorevoli, ma non si può essere troppo ottimisti. 

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

 

È la “Meteorologia” perfettibile ?

 

In un prossimo futuro si potrà disporre di previsioni su grande scala, sufficientemente esatte, ma sarà molto difficile raggiungere buon grado di attendibilità nelle previsioni su piccola scala, cioè le previsioni locali.

Alla luce delle nostre cognizioni appare praticamente impossibile prevedere con esattezza matematica le condizioni meteo (nuvolosità, precipitazioni, vento, temperatura, umidità, pressione, ecc.) che ci saranno ad una certa ora su una certa località. In ogni misura pratica, infatti, c'è sempre un errore: è una conseguenza inevitabile e bisogna tenerne conto per la precisione della misurazione

Le apparecchiature di cui disponiamo non sono mai assolutamente precise e il nostro controllo sulle condizioni ambientali è, anche se di poco, sempre insufficiente. Però, d'altro conto, gli affinamenti delle tecniche e l'introduzione di nuovi metodi, nonché l'aumento delle conoscenze, permettono di ridurre progressivamente i margini di errore a beneficio della precisione prognostica e della sua validità. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È la “Meteorologia” perfettibile ?

 

image credit: F.Barasciutti

attrattore di Lorentz

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image credit:

3b Meteo

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Fino a che limite proseguirà questo processo migliorativo? È legittimo estrapolare in teoria fino all'infinito?

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Alle conoscenze di oggi la risposta è negativa, perché trattasi di fenomeni altamente complessi ed intrinsecamente caotici (famosissimo « effetto farfalla »). Troppi sono i parametri da conoscere in modo esatto ed inoltre bastano indecisioni a livello di pochi decimali perché lo scenario possa mutare drasticamente ( problema della troncatura nelle analisi computerizzate dei fenomeni ).

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