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Alta e bassa pressione

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Zone di bassa pressione a 976 mbar e zone di alta pressione a 1028 mbar  -  credit: openfisica.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La pressione: definizione

 

È il parametro con cui hanno a che fare tutti i meteorologi e gli appassionati del tempo atmosferico, ma è anche uno dei fattori più importanti per decifrare la situazione del tempo e per poter stilare una previsione. Stiamo parlando di Pressione, una parola che difficilmente può essere collegata al bello ed al brutto tempo se non si capisce a cosa si riferisce; cercherò in breve di spiegare il significato del termine.

Tutti gli oggetti presenti sul nostro Pianeta hanno un certo peso, perché sono soggetti alla forza di gravità; fra questi oggetti, anche se non ci si pensa normalmente, c'è anche l'aria. Difatti l'aria che respiriamo è composta di gas (azoto, ossigeno ecc. ecc.) che hanno un peso ben preciso; in particolare sappiamo che ad altezza d'uomo se prendiamo (idealmente) un cubo di 1 metro di lato e lo riempiamo d'aria, questo peserà un chilogrammo; mano a mano che si va verso l'alto l'aria si fa sempre meno densa e quindi il nostro cubo peserà sempre meno. In sostanza sulle nostre teste grava un peso enorme, ma non ce ne accorgiamo perché l'evoluzione ha fatto in modo da modellare i nostri corpi affinché non ne debbano risentire. Ebbene la pressione è proprio pari al peso di una colonna verticale d'aria con una superficie di base di un metro quadrato.

Attraverso la circolazione atmosferica talvolta sulle nostre teste possiamo avere “più aria (come quantità vera e propria), ed allora la pressione (quindi il peso della nostra colonna) aumenta; pertanto l'aria tenderà a scendere verso il suolo perché, spiegandolo grossolanamente, "pesa troppo". Ma vale anche il viceversa, ovvero possiamo avere “meno aria” nella colonna, quindi la pressione diminuisce; l'aria di conseguenza può con più facilità salire verso l'alto, tanto da arrivare ( talvolta ) al livello di condensazione facendo nascere le nubi; in condizioni favorevoli si formeranno vere e proprie perturbazioni.

Ecco perché in genere (non sempre) in caso di alta pressione si ha bel tempo, mentre con la bassa pressione dominano nubi e piogge.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La pressione: glossario

 

ALTA PRESSIONE: ANTICICLONE o MASSIMO di PRESSIONE ; è un’area chiusa di pressioni dal valore crescente dalla periferia verso il centro con il massimo al centro.

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BASSA PRESSIONE: DEPRESSIONE o CICLONE o MINIMO DEPRESSIONARIO ; è un’area chiusa di pressioni dal valore decrescente dalla periferia verso il centro con il valore più  basso al centro.

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PROMONTORIO: lingua di alta pressione che si protende da un anticiclone con valori di pressione decrescenti.

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SACCATURA: lingua di bassa pressione che si protende da una depressione con valori di pressione crescenti.

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SELLA BARICA: zona compresa tra due minimi depressionari e due anticicloni opposti; in essa la pressione è costante o quasi costante.

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PENDIO: area compresa tra una depressione o saccatura e un anticiclone o promontorio contigui o comunque tra due zone dove esiste una differenza orizzontale di pressione.

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AREA DI PRESSIONI LIVELLATE: zona in cui la pressione per grandi estensioni di spazio non presenta sostanziali variazioni.

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Centri di alta pressione

 

I centri di alta pressione, detti anche ANTICICLONI, presentano le seguenti caratteristiche:

·         il punto con la pressione più elevata è situato al centro

·         le isobare sono distanti fra loro per cui i venti associati sono deboli

·         la circolazione dei venti al loro interno è in senso orario ( nel nostro emisfero )

Gli anticicloni si dividono in: Permanenti, Termici e Mobili.

Gli anticicloni permanenti si trovano sulla fascia di alte pressioni presso i 30° – 40° di latitudine e sono a forte sviluppo verticale, poco mobili o stazionari come ad esempio il famoso Anticiclone delle Azzorre, responsabile del bel tempo estivo sull'Italia.

Gli anticicloni termici invece, si formano per via del raffreddamento delle zone interessate rispetto a quelle vicine e sono poco mobili: il noto Anticiclone Russo, che staziona durante il periodo invernale sul continente stesso, è uno di questi. Fra gli anticicloni termici a sviluppo diurno, troviamo quelli che si formano nei periodi caldi sul mare in prossimità delle coste, che generano i venti di brezza.

Gli anticicloni mobili, detti anche di chiusura o di blocco, sono quelli che impediscono il transito di aree perturbate, deviandole.

 

·         I Cunei sono di forma allungata in senso orizzontale e si formano per cause orografiche.

·         I Promontori sono aree di alta pressione ( o meglio sono la parte più a Nord delle stesse a forma di "U" rovesciata, che si inseriscono fra due aree di bassa pressione e sono caratterizzati da bel tempo sia prima che dopo l'asse del promontorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centri di bassa pressione

 

I centri di bassa pressione, detti anche CICLONI o DEPRESSIONI presentano le seguenti caratteristiche:

·         il punto con la pressione più bassa è situato al centro

·         le isobare sono vicine fra loro per cui i venti associati sono intensi

·         la circolazione dei venti al loro interno è in senso antiorario ( nel nostro emisfero )

I centri di bassa pressione si dividono in: Permanenti, Orografici, Tropicali, Dinamici, Termici e Mobili.

I cicloni permanenti e mobili, definiti anche cicloni extra-tropicali, si trovano sulla fascia di basse pressioni intorno ai 60° di Latitudine tra cui il noto Ciclone dell'Islanda che convoglia continuamente aria fredda instabile atlantica verso l'Italia portando maltempo.

I cicloni orografici sono quelli che si formano per effetto del sollevamento dell'aria che si scontra contro i rilievi, determinando maltempo nella zona interessata.

I cicloni termici si formano per il maggiore riscaldamento delle zone interessate rispetto a quelle vicine, come avviene ad esempio sulla terra in prossimità delle coste nei periodi caldi, che generano i venti di brezza.

I cicloni tropicali sono quelli che si formano sulla fascia delle basse pressioni equatoriali comprese fra il 5° e il 20° grado di Latitudine e sono associati a forte instabilità, venti molto intensi e piogge torrenziali. La causa della loro formazione è da associare all'enorme quantità di calore ed energia irradiata dal Sole su queste zone che determina un forte riscaldamento della terra con conseguente risalita di aria verso l'alto. L'aria che sale, determina a terra un abbassamento notevole della pressione atmosferica che richiama verso di se aria umida proveniente dalle zone oceaniche adiacenti ( distanti anche centinaia di Km ), andando a generare enormi formazioni nuvolose, compresi naturalmente i cumulonembi temporaleschi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uragano Katrina 23 agosto 2005 5° grado della scala Saffir-Simpson

image credit: Nasa Descrizione: Descrizione: Descrizione: D:\backup disco E\04_II_SESTANTE_SITO\METEO\pressione\UraganoKatrinaNASA.jpg image credit: Nasa

I forti venti, associati alla forza deviante di Coriolis, tendono a far girare in senso antiorario ( nell'emisfero nord ) tutto l'ammasso nuvoloso, creando così quello che chiamiamo CICLONE. I cicloni prendono nomi diversi a seconda del paese interessato: in Australia vengono chiamati Willy-Willy, in nord America Uragani, sull'Oceano indiano Cicloni e sul Pacifico Tifoni ( sinonimi ).

A seconda della velocità dei venti e dei danni che provocano, vengono classificati nella scala Saffir - Simpson suddivisa in 5 gradi. L’unità di misura della pressione atmosferica è l’hectopascal

 

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