Visibile dal Polo Sud a 83° di Latitudine
Nord.
Riconoscibile, osservando verso Sud, a circa 2°
a Sud Est della stella Lambda Aquilae (Al
Thalimain).
Gottfried Kirch scoprì
questo ammasso il 1 Settembre 1681 e così lo descrisse: "…la
sera del 1° settembre 1681 io osservai un'altra stella nebulosa, che
per quel che so non è mai stata osservata prima, vicino al piede
settentrionale di Ganimede. La sua forma non era diversa da quella della
cometa che ho scoperto…la mattina del 4 novembre 1680, e quindi dapprima
fui incerto se il fenomeno fosse una cometa o una stella nebulosa. Quando,
per i successivi giorni, la sua forma e la sua posizione rimasero immutati,
fu facile decidere che non si trattava di una cometa ma quasi certamente
di una stella nebulosa…" ; egli cita la
costellazione di Antinoo o Ganimede che, nel '700, l'astronomo tedesco
Johann Elert Bode, inglobò
nella vicina costellazione dell'AQUILA.
Charles Messier lo
inserì nel suo catalogo, annotando che era un oggetto molto compatto.
Friedrich Wilhelm Herschel rilevò
che l'ammasso era appena visibile ad occhio nudo, mentre con il suo telescopio
poté osservare meglio i dettagli che consistevano, secondo le sue
parole, in: "...stelle di 11a
magnitudine divise in 5 o 6 gruppi..."
L'ammiraglio inglese William
Henry Smyth gli diede il nome Anitra
Selvatica, perché gli ricordava uno
stormo di anatre selvatiche in volo.
L'ammasso é visibile con un buon binocolo
e, per una osservazione più accurata, é consigliabile un
telescopio di almeno 150 mm. di diametro. |