Visibile dal Polo Sud a 76° di Latitudine
Nord.
Jean Phillippe Loys de Cheseaux
scoprì questo ammasso nel 1745, così
descrivendolo: "Un ammasso di stelle tra
le costellazioni del Serpente, Sagittario e Antinoo" ; egli
cita la costellazione di Antinoo che, nel '700, l'astronomo tedesco Johann
Elert Bode, inglobò nella vicina costellazione
dell'AQUILA.
Charles Messier lo
riosservò il 3 Giugno 1764 e annotò: "
Ammasso di piccole stelle, avvolte in una debole luce, presso la coda del
Serpente, a poca distanza dal parallelo della stella z
di questa costellazione; con un telescopio meno potente questo ammasso
assume l'aspetto di una nebulosa..."
John Herschel, osservando
questo ammasso con un telescopio più potente, stimò che contenesse
circa 100 stelle
L'Ammiraglio e astronomo inglese William
Henry Smyth, riuscì a distinguere delle
stelle doppie.
Nel 1875, l'astronomo inglese Isaac
Roberts, fotografò, con un telescopio
da 500 mm. di diametro, anche la nebulosa *
che circonda l'ammasso e dopo 20 anni, nel 1895, l'astronomo Edward
Emerson Barnard, esegui altre accurate fotografie.
L'ammasso é individuabile con un buon binocolo
e con un telescopio di almeno 150 mm. di diametro si possono distinguere
le circa 40 stelle che lo compongono.
* La nebulosa citata
é la Nebulosa dell'Aquila (IC 4703),
del tipo ad emissione, che ha originato l'ammasso
M 16 e, per una
buona osservazione, é necessario un telescopio di almeno 200 mm.
di diametro. |