« In
questo periodo si svolge un'intensissima disputa fra gli astronomi intorno
alla teoria del moto solare annuale.
Poiché si
percepisce con semplici osservazioni il sole muoversi in modo disuguale
nel moto annuale, un po' più
lento durante l'estate, più veloce in inverno,
alcuni pretendono che siffatta disuguaglianza sia assolutamente e solo
apparente: e infatti considerando vera questa affermazione Aristotele
con gli astronomi del suo tempo ritenne
che il Sole si muovesse sempre uniformemente in una circonferenza attorno
alla stessa Terra, tuttavia non in modo
tale che il centro della Terra sia uguale a quello del Sole, ma che la
Terra, ferma, sia posizionata fra il centro dello stesso cerchio e la sezione
invernale del percorso del Sole; perciò
è più vicino alla parte invernale che a quella opposta estiva.
Dunque tanto nella traiettoria invernale più
vicina quanto nella estiva più lontana dalle parti uguali accertate,
secondo le leggi della prospettiva, quella invernale, poiché più
vicina, apparirà più grande: quella estiva, poiché
più lontana apparirà più piccola. Così il Sole
percorrendo in tempi uguali l'una e l'altra via, tuttavia sembra che completi
un'orbita più lunga durante l'inverno, più breve durante
l'estate, per cui apparirà più veloce in inverno e più
lento in estate, sebbene si sposti ugualmente nell'una e nell'altra parte.
Insomma attribuiscono tanta distanza della
Terra dal centro della traiettoria annuale del Sole quanto basti a rappresentare
tutta quanta l'accertata ineguaglianza del moto del Sole.
Così attraverso un unico cerchio eccentrico alla Terra, nella cui
circonferenza il Sole avanzi uniformemente, il movimento annuale espone
Tolomeo e seguaci:
similmente Copernico,
Tycho, Longomontano,
Lansdbergio e
molti altri.
Alcuni come Keplero
e Bullialdo ammettono
in verità che la Terra possa mostrarsi
all’interno dell'orbita solare ed essere spostata verso la zona invernale
di essa, semplicemente con una distanza tale da quel centro quanto si coglie
dalle osservazioni. [quindi
la eccentricità non deve essere quella che fa tornare le longitudini,
ma quella osservata ...]
Dunque ritengono che appena la
metà di tutta quanta l'ineguaglianza attraverso tale distanza della
Terra dal centro possa essere salvata, l'altra parte dell'ineguaglianza
in verità viene ritenuto che possa essere data dallo stesso pianeta
che ha in una parte della propria orbita un'effettiva lentezza, nell'altra
una reale velocità; e così
tutta quanta l'ineguaglianza, evinta dall'osservazione, appare costituita
sia da componente fisica che ottica ... »
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« Alcuni
pensano che la disuguaglianza nell’arco dell’anno abbia cause semplicemente
ottiche, altri ritengono che si che si tratti di una composizione di elementi
fisici e ottici.
In base alla variazione della distanza del Sole
dalla Terra ipotizzata, infatti, si perviene a valori molto diversi l’una
dall'altra: per l’una l'avvicinamento del
Sole alla Terra dall'apogeo al perigeo vale la ventottesima
parte circa di tutta la distanza media solare,
per l'altra invece la cinquantaseiesima.
Se questa ultima fosse vera, si comprende
la differente variazione dell'apparente diametro del Sole.
Questo ha implicanza anche nelle eclissi, infatti
la Luna, a seconda della soluzione scelta, potrebbe attraversare più
velocemente il disco solare, oppure più lentamente.
Da ciò risulta chiaro che la definizione
di questo problema è di tale portata che senza di essa è
impossibile procedere ulteriormente in astronomia.
Si possono tentare tre vie alla soluzione di
ciò attraverso l'osservazione ma tutte sono anguste, spinose, mutevoli,
esposte qua e là a moltissimi pericoli.
Per prima cosa andrà misurata la durata
dell'anno o il tempo dell'intero giro
del Sole per verificare se questa misura si discosta dalle osservazioni
di altri; secondo, si dovrà indagare
quali luoghi occupa il Sole nello Zodiaco specialmente nei periodi intorno
al luogo medio fra i solstizi e gli equinozi;
infine il tempo intercorso fra le singole osservazioni.
Occorre procedere con questi mezzi all'indagine
dell'apogeo e
della eccentricità
in entrambe le ipotesi. Dovrà essere
nota la distanza dall'apogeo delle singole osservazioni e l’equazione del
moto medio.
Si aggiunga poi l'osservazione dell'apparente
diametro solare vicino all'apogeo e perigeo
e anche la distanza apogea e perigea trovata,
almeno grossolanamente, attraverso un metodo inoppugnabile secondo entrambe
le ipotesi.
Ecco perciò il Labirinto Astronomico,
ecco il filo di Arianna ma legato al nodo Gordiano,
la soluzione dei quali rimettiamo allo stesso Apollo intrecciato all'Eliometro
di D. Petronio per chiunque voglia risolverlo
». |