La fascia degli asteroidi compresa tra Marte e Giove
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Istogramma della distribuzione dei semiassi maggiori degli asteroidi
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Lacune ["gap"] nella distribuzine dei semiassi maggiori degli asteroidi
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«... Sono passati 100 anni dalla scoperta delle lacune [“gap”] di Kirkwood relativamente alla distribuzione dei semiassi maggiori degli asteroidi, e non abbiamo ancora [1981] una teoria soddisfacente della loro origine. [...] (1) » 
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i        Queste ipotesi che vanno per la maggiore:  
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Le lacune sono solo un fenomeno statistico
Le lacune sono formate dalle sole forze gravitazionali
Le lacune si formano perché vicino alla risonanza gli asteroidi tendono ad assumere larghe eccentricità e pertanto possono essere estratti da un effetto collisionale con altri asteroidi
Gli asteroidi non occupano mai le lacune
 
Riesame delle ipotesi
L'ipotesi statistica ha portato alla conclusione che gli asteroidi vicino alla risonanza non la attraversano mai
L’ipotesi gravitazionale è stata studiata analiticamente col modello planare del problema dei tre corpi ristretto. In queste ipotesi gli asteroidi che si trovano nel “gap” non lo lasciano mai
L’ipotesi collisionale è stata studiata con la procedura mediata per il problema piano-ellittico, relativamente ad asteroidi di prova nella stretta vicinanza della risonanza. Non si sono avute evidenze di ampi aumenti della eccentricità. Inoltre lo studio della probabilità di collisione ha mostrato che i valori sono molto piccoli
Le ipotesi dinamiche necessarie per esplorare la possibilità che gli asteroidi non siano mai nei “gap” non sono state ancora pienamente approfondite
 
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Gli studi e le simulazioni del 1981 sulla lacuna 3:1 - risonanza instabile con Giove
Il problema di spiegare la formazione del “gap” relativo alla risonanza 3:1 degli asteroidi con Giove è stato affrontato in modo analitico e sviluppato con l’aiuto del computer da Jack Wisdom (1) un contemporaneo di Bepi Colombo su questo argomento. 
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Egli ha affrontato il problema con varie gradualità, partendo dalle modellizzazioni planari più semplici.  
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Le non conferme ottenute coi modelli semplificati hanno condotto ad inserire un modello tridimensionale anziché planare, a considerare l’inclinazione dell’orbita di Giove, l’orbita di Giove non è fissa ma soggetta alle perturbazioni secolari, e , da un punto di vista strettamente matematico, sono stati inseriti nello sviluppo delle equazioni anche i termini di ordine superiore [almeno il 4° ordine] nella eccentricità, sono stati inseriti i termini risonanti di lungo periodo e le perturbazioni di alta frequenza. 
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Inoltre si è constatato che i tempi per ottenere la lacuna sono più lunghi di quanto fosse stato preventivato fino ad allora. 
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Si è scoperto così che con questo modello più articolato, dopo un adeguato periodo di tempo la eccentricità dell’orbita dell’asteroide vicino alla risonanza 3:1, improvvisamente si impenna da valori bassi [minori di 0,10] a valori grandi [maggiori di 0,3], quanto basta per poter incrociare l’orbita di Marte. 
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Ipotizzando che nel tempo Marte, tramite effetto “fionda” ["fly-by"], rimuova gli asteroidi con eccentricità maggiore di 0,3 a cavallo della fascia di risonanza 3:1, si ottiene un forma della lacuna del tutto simile a quella misurata nella distribuzione dei semi assi maggiori. 
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Il tempo di vita di un “Mars crosser” [eccentricità maggiore di 0,3] è stato stimato in 200 milioni di anni. 
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La lacuna 3:1 si forma in modo compiuto nell’arco di 18 milioni di anni. 
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Ecco riassunto in una figura il risultato dello studio:
 
  (1) Jack Widsom - "The Origin of the Kirkwood Gaps: a Mapping for Asteroidal Motion near the 3/1 Commensurability 
      – The Astronomical Journal - 1981