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Mito di Orione,
Cane Maggiore, Cane Minore, Gemelli, Lepre e Scorpione
Nella mitologia troviamo un altro legame tra le costellazioni
di Orione,
del Cane Maggiore,
del Cane Minore,
dei Gemelli,
della Lepre
e dello Scorpione.
Il Cane Maggiore
è una delle costellazioni più affascinanti e, assieme alla
vicina costellazione del Cane Minore,
è presente in parecchi racconti mitologici.
Secondo uno di questi i due cani siedono pazientemente
sotto la tavola alla quale stanno mangiando i Gemelli
e le pallide stelle, che si possono vedere sparse nel cielo tra il Cane
Minore e i Gemelli,
rappresenterebbero gli avanzi gettati agli animali. Una leggenda vuole
che i Gemelli
dal nome Castore
e Polluce
fossero considerati i figli di Leda,
moglie del re di sparta Tindaro.
Dall’unione con il marito e con Zeus,
Leda generò
due uova. Da uno nacquero Polluce
ed Elena,
immortali perché figli del dio, e dall’altro Castore
e Clitennestra,
figli di Tindaro
e Leda,
perciò mortali.
Castore e
Polluce
crebbero molto legati l’uno all’altro come veri gemelli e parteciparono
entrambi alla spedizione degli Argonauti (di cui parleremo in seguito).
Durante la impresa conobbero altri due gemelli,
Idas e
Linceo,
a cui erano state promesse le bellissime figlie di Leucippo
e Arsinoe.
Castore e
Polluce,
innamoratissimi delle fanciulle, le rapirono e inseguiti, le due coppie
di gemelli si sfidarono in combattimento. Durante il duello, Castore
venne trafitto dalla spada di Linceo
che poi fu subito ucciso da Polluce.
Idas attaccò
subito Polluce,
ma perì per colpito da una folgore di Zeus.
Affranto per la morte del fratello, Polluce
chiese al dio suo padre di condividerne la sorte. E Zeus
concesse loro di vivere un giorno nell’Olimpo
e un giorno negli inferi.
Infine come premio per l’amore fraterno, gli dei
portarono entrambi in cielo nell’omonima costellazione dove sono raffigurati
abbracciati.
Secondo gli antichi Greci,
Il Cane Maggiore
era incredibilmente veloce; Lealaps,
come era chiamato, avrebbe vinto una gara con una volpe, la più
veloce creatura del mondo e per celebrare questa vittoria Zeus
lo avrebbe collocato nel cielo.
Un altro mito vuole che il Cane
Maggiore e il Cane
Minore accompagnassero Orione
durante la caccia. Infatti osservando il cielo con gli occhi fissi sulla
costellazione della Lepre,
il Cane Maggiore
sembra in procinto di balzare sulla preda.
La Lepre,
esattamente a sud di Orione,
anticamente era considerata la sua sedia, ma poiché egli amava particolarmente
la caccia, si decise di collocarne una ai suoi piedi. Orione
era per i Greci
un gigante e famoso cacciatore. Nel cielo le stelle della costellazione
sono disposte in modo tale che è facile interpretare la figura di
un cacciatore che regge nella mano sinistra la pelle di un leone e in quella
destra una clava sollevata.
Secondo un racconto Artemide,
dea della luna e della caccia, si innamorò di lui, trascurando il
suo compito di illuminare il cielo notturno.
Apollo, il
fratello gemello, vedendolo nuotare in mare aperto, sfidò la sorella,
ignara, con una freccia e lo uccise.
Solo più tardi, quando la risacca gettò
il corpo sulla spiaggia, la dea si rese conto di ciò che aveva fatto;
inconsolabile, collocò nel cielo il corpo di Orione
insieme ai suoi cani.
Un altro mito vuole che lo Scorpione
(una delle costellazioni più antiche) sia l’animale che uccise Orione,
mandato da Gea
(la Terra)
per punire la sua vanità.
L’eroe si era vantato con Artemide
(Diana)
e la madre di lei di poter uccidere qualsiasi animale selvaggio.
Da una piccola crepa del terreno era allora uscito
uno scorpione che aveva punto il cacciatore, facendolo morire. Per questo
le due costellazioni sono poste all’estremità opposte del cielo.
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