Il
pianeta Marte
visto da Hubble il 17 Maggio 1997
scorrere in basso
image credit NASA - la maggior
parte del testo è liberamente tratto da "Wikipedia"
Marte
nel Sistema Solare interno
z
Marte è
il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole
e l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre, dopo Mercurio,
Venere
e la Terra.
Viene inoltre chiamato il Pianeta
rosso, a causa del suo colore caratteristico
dovuto alle grandi quantità di ossido
di ferro che lo ricoprono.
Marte orbita
attorno al Sole
ad una distanza media di circa 228 milioni
di km (1,52 unità
astronomiche) e il suo periodo di rivoluzione
è di circa 687
giorni o 1
anno, 320 giorni
e 18,2 ore terrestri.
Il giorno solare
di Marte
(il Sol)
è poco più lungo del nostro: 24
ore, 39 minuti
e 35,244 secondi.
Il giorno siderale
di Marte
vale: 24 ore,
37 minuti e 22,660
secondi.
L'inclinazione
assiale marziana è di 25°
e 19'
che risulta simile a quella della Terra. Per questo motivo le stagioni
si assomigliano eccezion fatta per la durata doppia su Marte. Inoltre il
piano dell'orbita si discosta di circa
1,85°
da quello dell'eclittica.
A causa della discreta eccentricità
della sua orbita, pari a 0,09341233,
la sua distanza dalla Terra all'opposizione
può oscillare fra circa 100
e circa 56 milioni
di km. Solo Mercurio
ha un'eccentricità superiore nel Sistema Solare.
Marte infine
ha una massa pari ad appena l'11%
di quella terrestre; il suo raggio
equatoriale misura 3392,8
km.
z
Marte
e la sua tenue fresca atmosfera
z
z
Questa è la composizione della atmosfera
marziana:
I venti solari asportano materiale dala ionosfera
in assenza di un forte campo magnetico.
Questo mantiene l'atmosfera del pianeta piuttosto sottile.
La pressione atmosferica
media è di 700
Pa ma varia da un minimo
di 30 Pa sull'Olympus
Mons a oltre 1155
Pa nella depressione di Hellas
Planitia. Per un paragone Marte
ha una pressione atmosferica pari a 1%
rispetto alla Terra.
È stato definitivamente provato che è
presente anche metano nell'atmosfera marziana,
e in certe zone anche in grandi quantità. Dato che il
metano è un gas instabile che viene
scomposto dalla radiazione ultravioletta solitamente in un periodo di 340
anni nelle condizioni atmosferiche marziane, la
sua presenza indica l'esistenza di una fonte relativamente recente del
gas. Tra le possibili cause troviamo attività
vulcanica, l'impatto
di una cometa e la presenza di forme
di vita microbiche generanti metano. Un'altra
possibile causa potrebbe essere un processo non biologico dovuto alle proprietà
della serpentinite di interagire con acqua, anidride carbonica e l'olivina,
un minerale comune sul suolo di Marte.
Durante l'inverno
l'abbassamento della temperatura provoca il condensamento
del 25-30% dell'atmosfera
che forma spessi strati di ghiaccio secco o di anidride carbonica.
Con l'estate il ghiaccio sublima causando grandi sbalzi di pressione e
conseguenti tempeste con venti che raggiungono
i 400 km/h.
Questi fenomeni stagionali trasportano grandi
quantità di polveri e vapore d'acqua che generano grandi cirri.
Queste nuvole vennero fotografate dal rover
Opportunity
nel 2004.
.
Lo
spazio .... visto da Marte
z
Al giorno d'oggi, grazie
alla presenza di diversi satelliti, sonde e rover, è possibile studiare
l'astronomia da Marte.
Confrontata con le dimensioni dell'universo, la
distanza tra la Terra
e Marte è
talora veramente ridotta tuttavia si possono
notare delle differenze nell'osservazione astronomica del nostro sistema
solare come, per esempio, un tramonto o un nuovo punto di vista del nostro
pianeta e della Luna.
z
tramonto del Sole sul pianeta Marte
- image credit NASA
z
Lo
spazio .... visto da Marte
z
la Terra e la Luna, viste, nelle corrette
reciproche proporzioni, dal pianeta Marte - credit image NASA
Marte,
mappa mercatoriana orografica a falsi colori
in rosso
i rilevi, in colore verde
le pianure, in azzurro
e violetto
le depressioni ...
a sinistra in basso il
bacino "spofondato" di Hellas,
nell'emisfero Sud i monti
e in quello Nord i deserti sabbiosi,
il vulcano spento maggiore isolato alto 25
km Monte Olympus,
tre vulcani spenti allineati ... - image
credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
Olympus Mons
è un vulcano a scudo ampio 624
km e alto
25 km,
con una scarpata al bordo di 6
km …
l’intera catena della isole Hawaii
può essere contenuta all’interno di questo vulcano spento …
- image credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
Valles Marineris,
il canyon più grande del sistema solare si
estende per oltre 3000
km, larga fino a 600
km e profonda 8
km …
il Grand Canyon
in Arizona è lungo appena 800
km … - image
credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
il Mars Reconnaissance
Orbiter ha immortalato un importante fenomeno
geologico. Le immagini infatti hanno ripreso una frana spettacolare
che si ritiene composta da ghiaccio frantumato, polvere e grandi blocchi
di roccia, distaccati da una scogliera di 700
metri - image
credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
Una vista di Candor
Chasma, una delle valli connesse con la
Valles Marineris
… image credit ESA
Marte,
strutture orografiche particolari
una tempesta di
sabbia incipiente sulla superficie di
Marte
- image credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
Le calotte polari sono composte principalmente
da acqua ricoperta da uno strato di circa
1 metro di anidride
carbonica solida al polo nord; lo stesso
strato raggiunge gli 8
metri in quello sud. Entrambi i poli presentano
dei disegni a spirale causati dall'interazione tra il calore solare disomogeneo
e la sublimazione e condensazione del ghiaccio. Le
loro dimensioni variano a seconda della stagione
... image credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
l'atmofera di
Marte vista
da un suo satellite artificiale ... - image
credit NASA
Marte,
strutture orografiche particolari
polo Nord, cratere
con ghiaccio ... image
credit ESA
Marte,
strutture orografiche particolari
Victoria Mars Crater
... - image credit NASA
z
Marte,
impatto meteoritico
credit Nasa
credit Nasa
Opportunity lo
scorso 31 luglio 2009
ha fotografato un masso che è subito apparso anomalo,
a circa 250 metri di distanza.
Marte,
impatto meteoritico
credit Nasa
credit Nasa
Opportunity procede
subito ad un ulteriore scatto, la decisione
è presa: avvicinarsi a tutti i costi,
ma ci vorrà tempo ....
Marte,
impatto meteoritico
credit Nasa
credit Nasa
6-agosto-2009,
analizzato con lo spettrometro che equipaggia
Opportunity
e si è avuta la conferma che è composto di ferro
e nickel,
è davvero un meteorite
... lucide zone metalliche: non è avvenuto nessun
processo di ossidazione ... segno della
aridità della regione ...
z
Marte,
la composizione del terreno
z
La crosta, il mantello e il nucleo di Marte
si formarono entro circa 50
milioni di anni dalla nascita del Sistema Solare
e rimasero attivi per il primo miliardo. Il mantello fu la regione rocciosa
interna che trasferiva il calore generato durante l'accrescimento e formazione
del nucleo. Si ritiene che la crosta sia
stata creata dalla fusione della parte superiore del mantello mutando nel
corso del tempo a causa di impatti con oggetti estranei, vulcanismo, movimenti
successivi del mantello stesso ed erosione.
Grazie alle osservazioni della sua orbita attraverso
lo spettrometro TES del Mars Global Surveyor e l'analisi dei meteoriti,
è possibile sapere che Marte
ha una superficie ricca di basalto. Alcune
zone però mostrano quantità predominanti di silicio che potrebbe
essere simile all'andesite sulla Terra. Gran parte della superficie è
coperta da ossido ferrico che gli conferisce
il suo peculiare colore rosso intenso.
La crosta ha uno spessore medio di 50
km con un picco di 125
km. Per fare un confronto con quella terrestre,
che ha uno spessore di circa 40 km, si potrebbe dire che la crosta marziana
è tre volte più spessa, considerando le dimensioni doppie
del nostro pianeta. Il mantello,
più denso di quello terrestre (di circa 2,35 volte), è
composto soprattutto da silicati e, benché
sia attualmente inattivo, è all'origine di tutte le testimonianze
di fenomeni tettonici e vulcanici sul pianeta. Attualmente è stato
possibile identificare la composizione del mantello fino ad una pressione
di 23,5 GPa e il modello di Dreibus e Wänke indica che la
sua composizione include olivina,
clinopirosseno,
ortopirosseno
e granato.
Il nucleo di Marte
è composto principalmente da ferro
con il 14-17%
di solfuro di ferro
e si estende per un raggio di circa 1480
km. Molto probabilmente il nucleo non
è liquido, ma allo stato viscoso; di conseguenza Marte
non presenta un campo magnetico apprezzabile
(massimo 5 nT, nanoTesla) né attività geologica di rilievo.
Questo comporta la mancanza di protezione
del suolo del pianeta dall'attività di particelle cosmiche ad alta
energia; tuttavia la maggiore distanza
dal Sole rende meno violente le conseguenze della sua attività.
Anche se Marte non dispone di un campo magnetico intrinseco, è possibile
provare che parti della sua crosta sono
state magnetiche e che si è avuta una polarità alternata
attorno ai suoi due poli.
Marte,
somiglianze e differenze con la Terra
image credit NASA
z
Marte,
somiglianze e differenze con la Terra
z
Sulla superficie di Marte
l'accelerazione di gravità è
mediamente pari a 0,376
volte quella terrestre. A titolo di esempio,
si potrebbe affermare che un uomo dalla massa di 70 kg che misurasse il
proprio peso su Marte facendo uso di una bilancia altrimenti tarata sull'accelerazione
di gravità terrestre registrerebbe un valore pari a circa 26,4 kg.
Il pianeta, pur presentando un'atmosfera
molto rarefatta e temperature medie superficiali piuttosto basse (tra -140°C
e 20°C),
è, tra i pianeti del sistema solare, quello più simile alla
Terra:
infatti presenta inclinazione dell'asse
di rotazione e durata del giorno simili a quelle terrestri;
inoltre la sua superficie presenta formazioni
vulcaniche, valli, calotte polari e deserti sabbiosi,
oltre a formazioni geologiche che suggeriscono la presenza, in un lontano
passato, di un'idrosfera.
Tuttavia la superficie
del pianeta appare fortemente craterizzata,
a causa della quasi totale assenza di agenti
erosivi (attività geologica, atmosferica
e idrosferica in primis) in grado di modellare le strutture tettoniche;
inoltre, la bassissima densità dell'atmosfera
non è in grado di consumare buona parte dei meteoriti,
che quindi raggiungono il suolo con maggior frequenza che non sulla Terra.
Le stagioni durano circa il doppio dato che
la distanza dal Sole lo porta ad avere una rivoluzione di poco meno di
2 anni.
Una differenza interessante rispetto al clima
terrestre è dovuta alla sua orbita molto eccentrica.
Infatti Marte
è prossimo allo afastro quando è inverno nell'emisfero meridionale
e vicino al periastro nella situazione opposta. La conseguenza è
un clima più estremo nell'emisfero
Sud rispetto
a quello Nord.
L'estate dell'emisfero Sud
può essere 30 °C
più calda di quella di un'equivalente estate in quello Nord.
z
Marte,
le tempeste di sabbia
Rilevanti sono anche le tempeste
di sabbia che possono estendersi anche all'intero pianeta.
Solitamente si verificano quando Marte
si trova prossimo al Sole
ed è stato dimostrato che esse aumentano
la temperatura atmosferica del pianeta.
image credit NASA
Marte,
osservabilità dalla Terra
z
Ad occhio nudo, Marte
solitamente appare di un marcato colore giallo,
arancione o rossastro. Per luminosità è il più variabile
tra tutti i pianeti visibile dalla Terra nel corso della sua orbita. La
sua magnitudine apparente
infatti passa da +1,8
alla congiunzione fino a -2,9
all'opposizione perielica (fenomeno che
si verifica ogni due anni circa e quindi rende il pianeta difficile da
osservare per la maggior parte del suo periodo).
A causa dell'eccentricità orbitale
si possono avere piccole e grandi opposizioni,
con un diametro apparente da 3,5
a 25,1 secondi
d'arco.
Il punto in cui Marte è più vicino
alla Terra è definito opposizione; il
periodo che intercorre tra due opposizioni,
o periodo di rivoluzione, è di 780
giorni. A
causa dell'eccentricità di Terra
e Marte, i momenti
di opposizione possono variare anche di 8,5 giorni
e la distanza tra i pianeti
può passare da un minimo di 55,7
milioni di km ad un massimo
di 401,3 milioni
di km.
L'avvicinarsi di Marte all'opposizione comporta
l'inizio di un periodo di moto retrogrado
per cui dalla Terra
sembrerà muoversi in direzione opposta alla sua orbita formando
un "cappio"
se si considera la volta celeste sullo sfondo come riferimento.
Il 27 agosto 2003
alle 9:51:13 UT, Marte si è trovato
vicino alla Terra come mai in quasi 60.000 anni: 55.758.006
km (o 0,372719
AU). Ciò fu possibile perchè
Marte si trovava ad un giorno dall'opposizione e circa a tre giorni dal
suo perielio, cosa che lo rese particolarmente visibile da Terra. Si prevede
che il 24 agosto 2208
sarà di 0,372254
AU.
z
Marte,
osservabilità dalla Terra
image credit pighin
image credit: pighin
Fine Agosto 2009,
Marte
si approssima ad entrare nei Gemelli;
siamo lontano dalla opposizione, pertanto è molto distante, quindi
poco luminoso;
l'opposizione
cade il 29 gennaio 2010 -
Marte,
molto vicino, raggiungerà la ragguardevole magnitudine
di -1.28
nella costellazione del Cancro
z
z
Marte,
opposizione di agosto 2003 e moto retrogrado
image credit Perseus
z
Marte,
occultato dalla Luna
image credit NASA
z
Marte,
i due minuscoli satelliti ( asteroidi catturati?
)
Marte possiede
due lune naturali: Phobos
e Deimos.
Entrambe vennero scoperte da Asaph Hall nel 1877. Entrambe hanno
un'orbita circolare, prossima all'equatore,
cosa piuttosto rara per dei corpi catturati.
Phobos è
la maggiore delle due misurando 26,6
km nel suo punto più largo. Si
presenta come un oggetto roccioso dalla forma irregolare, segnata da numerosi
crateri. La sua densità media molto bassa inoltre ricorda
la struttura dei meteoriti di condrite carbonacea
e suggerisce che la luna sia stata catturata dal campo gravitazionale di
Marte.
Il suo periodo di rivoluzione vale 7
ore e 39 minuti,
è circolare e si discosta di 1°
dal piano equatoriale.
Phobos ha un periodo
orbitale più breve della rotazione di Marte
sorgendo così, visto da Marte, da ovest e tramontando a est in sole
11 ore.
L'asse più lungo del satellite inoltre punta sempre verso il pianeta
madre mostrandogli così, come la Luna
terrestre, solo una faccia. Poiché si trova sotto l'altitudine sincrona,
Phobos è
destinato, in un periodo di tempo stimato
in 50 milioni di anni, ad avvicinarsi sempre
più al pianeta fino ad oltrepassare
il limite di Roche e disintegrarsi per effetto delle intense forze mareali.
Deimos è
la minore e più esterna e piccola.
Misura 15
km nella sua sezione più lunga.
Essa trattiene un significativo strato di regolite sulla sua superficie.
Deimos,
presenta la stessa composizione della maggior parte degli asteroidi. Deimos
si trova appena al di fuori dell'orbita sincrona e, vista
da Marte, sorge
a est impiegando però circa 2,7
giorni per tramontare a ovest, nonostante la sua orbita sia di 30
ore e 18 minuti.
La sua distanza media da Marte
è di 23.459
km. Mostra sempre il suo asse più
lungo a Marte.
Marte è
inoltre l'unico pianeta roccioso attorno al quale ruotano degli asteroidi
troiani. Il primo, 5261
Eureka, fu individuato nel 1990. Seguirono
(101429) o 1998 VF31
, (121514) o 1999 UJ7
e 2007 NS2.
UJ7 si trova nel punto troiano L4,
tutti gli altri si posizionano in L5.
Le loro magnitudini
apparenti vanno da 16,1
a 17,8 mentre
il loro semiasse maggiore è di 1,526
UA.
Marte,
i due minuscoli satelliti ( asteroidi catturati?
)
Phobos
Deimos
image credit NASA
Marte,
i due minuscoli satelliti (
filmato di Daniele Gasparri - necessita
DivX Player installato )
tre volte transita (molto
piccolo) il
satellite Phobos
che fa ombra su Marte
... subito dopo il terzo transito, illuminato contro il cielo nero, in
basso a sinistra, passa il satellite Deimos
... nella visione telescopica Nord-Sud,
Est-Ovest, sono invertiti (moto
apparente orario) ...
De
Motibus Stellæ MARTIS ex observationibus
G. V. Tychonis Brahe (Joanne Keplero)
z
Marte è
quel pianeta con la giusta "eccessiva"
eccentricità, tale da porre problemi
di previsione di longitudine e latitudine
dopo le precisissime misure di Tyco,
rifiutandosi di stare entro l'errore di
misura di 1 primo.
Keplero
per primo lo riferisce al "Sole osservato"
(quello delle meridiane)
e non al "Sole medio"
(quello dei nostri orologi),
nel senso che la sua cosmologia,
basata sul trascinamento magnetico dei pianeti da parte del Sole, pone
quest'ultimo (il Sole)
al centro del cosmo.
Quella di Keplero
e la "stella Marte"
è una battaglia epica, il nostro
è fermamente convinto che la natura si lasci conoscere e su questa
convinzione opererà indefessamente
per una vita intera ad analizzare i dati di Tycho
per trovare la via di uscita.
La seconda legge, quella delle aree
sottese dal pianeta proporzionali ai tempi,
farà da "test"
per l'accettazione di possibili teorie.
In particolare mostrerà che il modello di Copernico
è assolutamente insufficiente, anche se rivisitato col "Sole
osservato".
I pianeti all'afelio si muovono più
lentamente, ma la sola maggiore distanza
non è sufficiente a giustificare i dati osservati. Allora "deve
essere vero" che il pianeta all'afelio abbia
una minore velocità di per sé.
Questi sono i risultati che si evincono dalle misure di Tycho.
De
Motibus Stellæ MARTIS ex observationibus
G. V. Tychonis Brahe (Joanne Keplero)
z
"Astronomia
Nova" - CAPUT I
« ...
Questa è l'accurata descrizione
del moto della stella Marte
... nella assunzione di Terra
immobile, come avevano ritenuto Tolomeo
e Brahe
... dal momento che i cerchi di Marte richiedono un così grande
spazio, le sfere del Sole,
Venere e Mercurio,
la Luna ... dovrebbero
essere incluse nell'angusto [spazio libero] attorno alla Terra
.... »
Joanne Keplero
Vediamo con le parole autografe di Keplero
il momento della scoperta della prima legge, quella dell'orbita ellittica,
con moto in accordo alla legge delle aree:
« ... Né
ho posto fine ai miei studi prima che un quarto punto non fosse stato esaminato
sulle ipotesi fisiche; con laboriosissime
dimostrazioni ho fatto una scoperta, a partire da moltissime osservazioni:
il moto dei pianeti in cielo non è un cerchio, ma un ovale, perfettamente
ellittico. La geometria lo ha permesso ed ha insegnato che una tale orbita
nasce se assegniamo una legge [“librandi
corpus”]
ai moti planetari e cioè che la velocità del loro moto è
in proporzione [inversa] con la distanza in linea retta dal Sole.
Non solo ciò, ma attraverso tale legge tornano le equazioni di eccentricità,
in accordo con le osservazioni ... »