a Sole tabellare
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Sole,
osservabilità dalla Terra
Sole al tramonto
a Santorini
- Grecia - image credit Pighin |
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Il Parelio, quel fenomeno atmosferico dei Cani di Sole
Esempio di
Parelio
-- image credit: Piergiorgo Ricotti
È
un evento raro, ma ben conosciuto fin dall'antichità: si
chiama "parelio" o più comunemente "cane
solare": lo descrissero Diodoro
Siculo,
Seneca,
Cicerone.
Si tratta di fenomeni ottici che si verificano quando la luce del
Sole basso sull'orizzonte viene rifratta da particelle di ghiaccio
presenti nell'alta atmosfera. I pareli si presentano come macchie
discretamente luminose (a volte rivaleggiano con il Sole stesso)
poste a sinistra e a destra del Sole alla distanza angolare di 22°.
Questa struttura fissa è determinata dalle leggi della
rifrazione nei cristalli di ghiaccio, che sono di forma esagonale. I
pareli si presentano spesso associati con altri fenomeni tipici delle
giornate molto fredde con cristalli di ghiaccio in alta quota: i
cerchi pareliaci. Si tratta di cerchi luminosi concentrici al Sole,
lievemente arrossati nel bordo interno e tali che il cielo
all'interno sembra più scuro.
Lo stesso fenomeno può
essere generato dalla luce riflessa dalla Luna
(per lo più quando è piena): in questo caso prende il
nome di paraselenio
(da Selene,
nome greco del satellite naturale terrestre). Questo fenomeno risulta
molto più raro, dato che la luminosità della Luna è
di gran lunga inferiore a quella del Sole. In passato la visione dei
pareli veniva considerata un fenomeno inquietante, si legge infatti
in alcune cronache medievali dell'apparizione in cielo di tre Soli!
Un'altra manifestazione della cultura popolare attribuisce a pareli e
cerchi un carattere beneaugurante per i raccolti. Naturalmente tutto
ciò va interpretato nella giusta prospettiva: le condizioni
atmosferiche sono in realtà responsabili di entrambi i fatti,
i pareli ed il buon raccolto, non è vero che un fatto sia
causa dell'altro. Osservare la concomitanza di due fatti non esclude
che un terzo fatto sia la causa di entrambi!.
Esempio di
Paraselenio a Sestri Levante
-- image credit: Pighin
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Sole,
osservabilità dalla Terra nell'arco di tre giorni
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Sole con rotazione sinodica di 27,2753 giorni
al filtro H-Alpha - image credit unknown
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Sole,
osservabilità dalla missione “Stereo”:
tutto il Sole in un colpo d’occhio
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E' stato diffuso dalla
Nasa il
film, ricavato dalle foto della missione "Stereo",
che mostra anche la metà del Sole
opposta a quella che si poteva vedere da Terra
... non dobbiamo più pertanto aspettare che ruoti, in circa
27 giorni, davanti a noi. Da oggi in
poi, quindi, grazie alle immagini
fornite dalle due sonde sapremo attimo per attimo cosa succede su tutta
la superficie solare. Importante impresa, perché una
macchia solare di una certa grandezza o un -flare-,
una sorta di fiammata di gas incandescente che può arrivare a milioni
di chilometri di altezza sulla superficie del Sole, possono
avere notevole influenza sulla Terra,
ad esempio sulle telecomunicazioni satellitari e anche normali. Ora
si saprà in tempo reale e potremo prepararci all'evento.
Nel filmato la superficie del Sole al 31
gennaio 2011 ...
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astronomia sole stereo associazione
ac il sestante nasa
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Sole,
osservabilità dalla Terra |
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Sembrano immagini tratte da un film con effetti
speciali. Ma qui di speciale c’è solo la natura: siamo nel cielo
di Dusseldorf in Germania,
dove un fotografo dell’agenzia Epa (Julian
Stratenschulte) è riuscito ad immortalare
il volo di un aereo della Air Berlin nel momento in cui tramontava il Sole.
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Sole,
osservabilità dalla Terra |
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13-12-2007 ore 11,30, proiezione del Sole
all'interno del "Solarscope" - macchies solari - image credit
Pighin
Sole,
caratteristiche generali |
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Il Sole
(dal latino Sol)
è la stella madre del sistema solare, attorno alla quale orbitano
gli otto pianeti principali (tra cui la
Terra),
i pianeti nani, i loro satelliti, innumerevoli altri corpi minori e la
polvere diffusa per lo spazio, che forma il mezzo interplanetario. Il Sole,
inoltre, costituisce da solo il 99,8%
della massa del sistema.
Il Sole
è, propriamente, una stella di medie dimensioni, costituita essenzialmente
da idrogeno
(circa il 74%
della sua massa, il 92%
del suo volume) ed elio
(circa il 24-25%
della massa, il 7%
del volume), cui si aggiungono altri elementi più pesanti presenti
in tracce. È classificata come una nana
gialla di tipo spettrale G2 V:
G2 indica
che la stella ha una temperatura superficiale di circa 5.780
K, caratteristica che le conferisce un
colore bianco, che però appare giallo a causa dello scattering dell'atmosfera
terrestre; la V
(5 in numeri romani) indica che il Sole,
come la maggior parte delle stelle, è nella sequenza
principale, ovvero in una lunga fase di
equilibrio stabile in cui l'astro fonde, nel proprio nucleo, l'idrogeno
in elio. Tale processo genera una grande
quantità di energia, emessa nello
spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica
(radiazione solare) e flusso
di particelle (vento solare).
La radiazione solare, emessa fondamentalmente come luce visibile ed infrarossi,
consente la vita sulla Terra fornendo l'energia necessaria ad attivare
i principali meccanismi che ne stanno alla base; inoltre l'insolazione
della superficie terrestre regola il clima e la maggior parte dei fenomeni
meteorologici.
Collocata all'interno del Braccio
di Orione, un braccio galattico secondario,
la stella orbita attorno al centro della
Via Lattea ad una distanza media di circa 26 000 anni luce
e completa la propria rivoluzione in circa
225-250 milioni
di anni.
Il simbolo del
Sole consiste di una piccola
circonferenza con un punto al centro.
Sole,
etimologia e dimensioni apparenti |
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Il termine "Sole"
deriva dal latino sol,
solis, che
deriverebbe, a sua volta, dal sanscrito
(sûryas,
in origine *svaryas),
la cui radice "svar-"
significa risplendere.
Dalla medesima radice deriva l'aggettivo greco
"seirios" = splendente;
tale aggettivo, soprattutto nella sua forma personificata "ho
Séirios",
che significa "Colui
che risplende",
era uno degli epiteti con cui era indicato, soprattutto in ambito poetico-letterario,
il Sole.
È da notare anche come dal medesimo
aggettivo derivi il nome della stella più luminosa del cielo notturno,
Sirio (a
Canis Majoris).
Il Sole
è l'unica stella la cui forma possa essere apprezzata semplicemente
alla vista, grazie al suo diametro angolare
apparente medio di 32' 03"
d'arco, che varia però a seconda
del punto in cui la Terra si trova nel corso della sua orbita: raggiunge
infatti il valore massimo (32'
35") quando il nostro pianeta si trova al
perielio,
mentre il valore minimo (31'
31") all'afelio.
Simili dimensioni apparenti consentono, previo
l'utilizzo di particolare strumentazione ed adeguate protezioni, di osservare
i dettagli della superficie della nostra stella allo scopo di rivelare
e studiare i fenomeni che la caratterizzano.
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Sole,
osservabilità dalla Terra
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z Eclissi
di Sole parziale (Mandawa,
India 2009)
ripresa a circa 650 km
dalla fascia di totalità - le immagini sono ricavate da telecamera
Eclisse
di Sole totale 2009: Varanasi sul Gange, India
... |
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Sole,
osservabilità dalla Terra
image credit "Wikipedia"image
credit "Wikipedia" |
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Per una strana coincidenza, la combinazione delle
dimensioni
e della distanza dalla Terra del Sole
e della Luna
sono tali che i due astri appaiono nel cielo pressappoco
col medesimo diametro apparente; tale
situazione è all'origine di periodiche occultazioni della stella
da parte del nostro unico satellite naturale, che prendono il nome di eclissi
solari; le eclissi
totali, in particolare, consentono di
visualizzare la corona solare e le protuberanze.
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il Sole
vero visto dalla Terra immobile al centro
della sfera celeste
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Il moto del “Sole
osservato” (Sole
vero) può essere misurato
grazie all'utilizzo di strumenti preposti come le meridiane.
Per noi abitanti dell’emisfero Nord d’estate
il Sole vero
viaggia più lento (è più
lontano) e d’inverno più veloce
(è più vicino). La stella
compie, pertanto, nell'arco di un anno tropico, un
tragitto lungo la fascia zodiacale che varia di giorno in giorno con legge
complessa. Lo
scostamento Nord-Sud,
ampio 46° 54’
(per via dell'inclinazione dell'asse terrestre) è
la causa delle stagioni.
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il
Sole medio visto
dalla Terra immobile al centro della sfera celeste
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Il Sole medio
(che non ha nessun corrispettivo fisico e
viaggia sull'equatore celeste) ruota in senso
orario attorno alla Terra ferma
(sorge, culmina e tramonta) in 24 ore.
Il punto g
ruota attorno alla Terra
in senso orario in 23 ore 56 minuti 4,2 secondi.
Quindi ogni giorno il Sole
medio avanza, in senso antiorario, rispetto
al punto g
di 0,98565 gradi.
In 1 anno
tropico percorre tutto l'equatore e ripassa
al punto g.
Questi sono i due "moti
contrapposti" di cui parla Dante
nel Paradiso, Canto X, 9
"move l’un moto e l’altro si percuote;"
(diurno orario, annuale antiorario).
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Posizione
del Sole all'interno
della Galassia |
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Il sistema solare impiega circa 225–250
milioni di anni per completare una rivoluzione
attorno al centro della Galassia (anno
galattico).
Perciò il Sole avrebbe completato 20–25
orbite dal momento della sua formazione
ed 1/1250 di orbita
dalla comparsa dell'essere umano sulla Terra.
La velocità
orbitale della nostra stella è di circa
220 km/s;
a questa velocità il sistema solare impiega circa 1400 anni per
percorrere un anno luce, il che equivale ad una
unità astronomica (UA)
ogni 8 giorni.
La direzione
apparente verso cui si muove la nostra stella durante la propria rivoluzione
attorno al centro di massa della Galassia prende il nome di apice solare
e punta verso la costellazione di Ercole.
Si ritiene che l'orbita
del Sole abbia
una forma ellittica quasi circolare,
tenendo conto delle perturbazioni causate dalla diversa distribuzione delle
masse nei bracci della spirale galattica; inoltre
il Sole oscilla al di sopra e al di sotto
del piano galattico mediamente 2,7
volte ogni orbita, secondo un andamento
assimilabile ad un moto armonico.
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Sole,
il ciclo vitale ...
|
Il Sole
è una stella di popolazione I
(o terza
generazione) la cui formazione sarebbe stata
indotta dall'esplosione, circa 5 miliardi
di anni fa, di una o più supernovae
nelle vicinanze di un'estesa nube molecolare del Braccio di Orione.
È accertato che, circa
4,57 miliardi di anni fa,
il rapido collasso della nube, innescato
dalle supernovae, portò alla formazione
di una generazione di giovanissime stelle
T Tauri, tra le quali anche il Sole,
che, subito dopo la sua formazione, assunse un'orbita quasi circolare attorno
al centro della Via Lattea,
ad una distanza media di circa 26
000 a.l..
Le inclusioni ricche in calcio-alluminio, residuate
dalla formazione stellare, formarono poi un disco protoplanetario attorno
alla stella nascente.
Il Sole
si trova a circa metà della propria sequenza principale.
Al termine di questo lungo periodo di stabilità,
ossia tra circa 5
miliardi di anni, il Sole
entrerà in una fase di forte
instabilità che prende il nome di gigante
rossa: nel momento in cui l'idrogeno contenuto
nel nucleo si esaurirà, i suoi strati più esterni si espanderanno
e si raffredderanno, assumendo una colorazione rossastra; quando la temperatura
interna sarà aumentata sino a 100 milioni K, avrà inizio
la fusione dell'elio, che produrrà carbonio e ossigeno.
Le dimensioni
dell'astro saranno colossali,
prossime ad 1 UA
(circa 100 volte quelle attuali).
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Sole,
il ciclo vitale in un grafico ...
image credit Wikipedia
image credit Wikipedia
Entro 7,8 miliardi
di anni il Sole
rilascerà gli strati più esterni,
che formeranno una nebulosa planetaria,
mentre le parti più interne collas- seranno e daranno origine ad
una nana bianca,
che si spegnerà lentamente nello spazio. Questo
scenario evolutivo è tipico di stelle con una massa simile a quella
del Sole,
ossia che non hanno una massa sufficientemente elevata da esplodere come
supernovae.
1. Protostella
- 2.
Stella T Tauri
- 3.
Sequenza principale (G
V)
- 4.
Gigante rossa
- 5.
Nana bianca. |
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Sole,
caratteristiche morfologiche e rotazione
image
credit "Wikipedia"
image credit "Wikipedia"
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Il suo diametro polare
differisce da quello equatoriale
di appena 10 km.
Poiché si trova allo stato di plasma
e non possiede, al contrario di un pianeta roccioso, una superficie solida,
la stella è soggetta ad una rotazione
differenziale, ovvero ruota in maniera diversa
a seconda della latitudine: infatti la
stella ruota più velocemente all'equatore
che non ai poli ed il periodo di rotazione
varia tra i 25
giorni dell'equatore
e i 35 dei
poli.
Tuttavia, poiché il punto di vista osservativo
dalla Terra
cambia man mano che il nostro pianeta compie il proprio moto di rivoluzione,
il periodo
di rotazione apparente all'equatore
è di circa 27
giorni. Inoltre, la densità dei
gas che costituiscono la stella diminuisce esponenzialmente all'aumentare
della distanza dal centro.
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Sole,
struttura interna a gusci concentrici
image credit "Wikipedia"
image credit "Wikipedia"
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La struttura
interna del Sole,
come quella delle altre stelle, appare suddivisa in involucri
concentrici; ogni strato possiede delle
caratteristiche e delle condizioni fisiche ben precise, che lo contraddistinguono
dal successivo. Gli strati sono,
partendo dal centro verso l'esterno:
Nucleo - Zona
radiativa - Tachocline - Zona
convettiva – Fotosfera – atmosfera:
Cromosfera -
Zona di transizione
- Corona
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Sole,
struttura interna |
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Il nucleo solare
comprende il 10 %
del volume totale della stella, ma costituisce oltre il 40
% della sua massa totale.
È qui che avvengono le reazioni di fusione nucleare, la fonte principe
dell'energia solare.
Gli astrofisici ritengono che il nucleo
solare abbia delle dimensioni prossime
agli 0,2 raggi
solari, con una densità superiore
a 150 000 kg/m³ (150 volte quella dell'acqua), una temperatura
di circa 13.600.000 K
(per raffronto, la temperatura superficiale
è 5.785 K)
ed una pressione
di quasi 500 miliardi
di atmosfere; è la combinazione
di simili valori a favorire la fusione nucleare dell'idrogeno in elio.
Il nucleo è l'unica regione della nostra stella in cui, attualmente,
avvenga la fusione nucleare.
Situata all'esterno del nucleo, la
zona radiativa
si estende da circa 0,2
sino a 0,7 raggi
solari; essa assorbe l'energia prodotta
dal nucleo e la trasmette per irraggiamento (donde il nome) agli strati
superiori. Pressione e temperatura sono ancora abbastanza elevate da permettere
il trasferimento dell'energia allo strato successivo.
In questa fascia avviene il trasferimento dell'energia
creata nel nucleo verso lo strato superiore,
la zona convettiva.
L'energia viene
trasferita verso gli strati più esterni
in maniera molto lenta:
infatti, gli ioni di idrogeno ed elio emettono fotoni, che viaggiano attraverso
una breve distanza prima di essere riassorbiti e riemessi da altri ioni.
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La zona di transizione
tra la porzione radiativa e quella convettiva prende
il nome di tachocline e si estende, secondo
recenti studi eliosismologici, a partire
da 0,70 raggi
solari. Gli astrofisici ritengono che
tali dimensioni svolgano un ruolo determinante
nella genesi del campo magnetico solare,
in quanto interverrebbero nella dinamo solare (il meccanismo grazie al
quale si origina il campo magnetico della nostra stella) rinforzando
i deboli campi poloidali per crearne uno più intenso di
forma toroidale.
La zona convettiva
ha uno spessore di circa 200 000 km
e si trova nella porzione più esterna del Sole,
a partire da circa il 70% del raggio solare. L'area è caratterizzata
da temperature e densità inferiori a quelle degli strati sottostanti;
di conseguenza, l'energia ed il calore
non possono essere trasferiti attraverso l'irraggiamento, ma tramite
moti convettivi.
La materia più calda e meno densa viene
portata in superficie, dove cede parte della propria energia termica; una
volta raffreddata, la materia risprofonda alla base della zona convettiva,
dove riceve nuovamente il calore proveniente dalla zona radiativa. A differenza
dello strato sottostante, dunque, nella
zona convettiva la materia è in costante movimento.
Questo costante
e turbolento movimento sembra essere una delle
cause fondamentali della dinamo solare.
Le colonne termiche della zona
convettiva lasciano dei segni sulla fotosfera
solare che prendono il nome di granuli
o supergranuli solari.
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Sole,
struttura interna |
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La fotosfera è lo strato superficiale
del Sole,
al di sotto del quale la stella diviene opaca alla luce visibile; si tratta
dunque del primo strato visibile, dal quale l'energia proveniente dall'interno
è libera di propagarsi nello spazio. È
sede di fenomeni come le macchie solari
e i flare.
Il suo spessore varia da alcune decine
fino a qualche centinaia di chilometri.
Poiché gli strati più alti della
fotosfera sono più freddi di quelli più profondi, l'immagine
del Sole appare
più luminosa al centro,
e si fa via via più tenue
man mano che si procede verso il bordo
del perimetro del disco visibile; questo
fenomeno è chiamato oscuramento al bordo, ed è causato da
un fenomeno di prospettiva.
All'osservazione diretta la fotosfera
presenta un aspetto granuloso,
dovuto alla presenza della granulazione e della supergranulazione.
Durante i primi studi dello spettro ottico della
fotosfera, furono trovate alcune linee
di assorbimento che non corrispondevano
con nessun elemento noto sulla Terra. Nel 1868, Norman Lockyer ipotizzò
che queste linee fossero causate da un
nuovo elemento, che chiamò elio,
come l'omonimo dio greco del Sole; venticinque anni dopo, l'elio venne
isolato sulla Terra.
Sole,
la tormentata atmosfera |
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Al di sopra della fotosfera si trova una sottile
fascia spessa circa 2000
km, chiamata cromosfera
a causa dei suoi brillamenti colorati visibili subito prima e subito dopo
le eclissi totali di Sole.
È un sottile involucro costituito da gas
rarefatto che appare di colore rossastro;
in realtà, lo strato è trasparente. La colorazione rossastra
è dovuta agli atomi di idrogeno, che alle più basse pressioni
della cromosfera emettono radiazioni di tale colore.
Al di sopra della cromosfera si trova la
zona di transizione,
in cui la temperatura sale rapidamente
dai circa 100 000 K degli strati più esterni della cromosfera, fino
al milione
di K della corona; tale incremento causa
una transizione di fase dell'elio, che qui diventa completamente ionizzato
per le elevate temperature. La zona di transizione non possiede un limite
di altitudine ben definito: forma infatti una sorta di alone attorno alle
formazioni della cromosfera come le spicole ed i filamenti, ed è
in moto costante e caotico. La zona di
transizione non è visibile facilmente
dalla Terra, ma è ben
rilevabile dallo spazio attraverso strumenti
sensibili alle lunghezze d'onda dell'ultravioletto distante.
La corona
è la parte più esterna dell'atmosfera solare, non
ha limiti definiti e si estende nello spazio
per decine di milioni di chilometri
in modo molto tenue. È costituita
da plasma ad elevatissima temperatura (oltre un milione di kelvin). Tuttavia,
essendo il plasma molto rarefatto, la temperatura non è da intendersi
nel significato convenzionale; si parla in questo caso di temperatura cinetica.
È sede di numerosi fenomeni
di tipo magnetico, come le espulsioni
di massa (CME) e gli anelli coronali.
Sole,
la tormentata atmosfera
image credit "Wikipedia"
image credit "Wikipedia"
diagramma della bassa atmosfera solare
- image credi "Wikipedia" |
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Sole,
la tormentata atmosfera
image credit "Wikipedia"
image credit "Wikipedia"
anelli coronali - image
credi "Wikipedia" |
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Sole,
il vento solare
image credit "Wikipedia"
image credit "Wikipedia" |
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Il vento solare
è formato da plasma e la sua composizione chimica è identica
a quella della corona: 73%
idrogeno e 25%
elio. Nei
pressi della Terra,
la velocità del vento solare varia tra 200
e 900 km/s (in
media 450 km/s).
Ogni secondo la stella perde,
tramite il vento solare, una quantità di materia pari a 1,37
miliardi di kg;
si tratta però di una perdita piccola, poiché in un anno
corrisponde a 2,18×10-14
volte la massa complessiva del Sole.
Il vento solare arriva fino ad una distanza
massima di circa 160
unità astronomiche. Il vento solare
si muove in direzione radiale rispetto al Sole, ed a causa della sua rotazione
le linee di campo si curvano a formare
una spirale.
Il vento solare viaggia in maniera continua attraverso
l'eliosfera, fino a che non si scontra con l'eliopausa,
ad oltre 50 UA
dal Sole.
Sole,
il vento solare
image credit SOHO
image credit SOHO
Il ciclo solare
23 (1996-2006
con massimo nel 2001)
visto nei raggi X dalla sonda SOHO |
Il ciclo dell’attività
magnetica solare è il tempo, della
durata media di undici
anni, che intercorre tra un periodo di
minimo dell'attività solare e il successivo minimo. Il
ciclo solare modella l'atmosfera
ed il vento solare,
l'irradianza,
onde dagli ultravioletti
ai raggi X,
flare
e le espulsioni di massa,
i raggi cosmici ad alta energia.
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Osservando il Sole
è possibile scorgere lungo la sua superficie le caratteristiche
aree ben definite che appaiono più
scure (macchie)
rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura
più "bassa"
(dell'ordine dei 4500 K).
Si tratta di regioni ad intensa attività
magnetica, nelle quali la convezione
(visibile nel resto della superficie sotto forma di granulazione) risulta
inibita
dal forte campo magnetico, che riduce il trasporto di energia dalle regioni
interne più calde alla superficie.
Le macchie solari più grandi possono
estendersi anche per migliaia di chilometri.
Il numero di macchie
solari visibili sulla superficie del Sole non
è costante, ma varia durante il
ciclo solare undecennale.
Normalmente, durante il minimo solare le macchie
sono assenti o molto esigue; quelle che appaiono si trovano di solito alle
alte latitudini (lontane dell'equatore). Man mano che il ciclo prosegue,
avanzando verso il massimo, le macchie
si fanno sempre più frequenti e tendono a spostarsi verso le zone
equatoriali della stella, in osservanza
della legge di Spörer.
Le macchie
di solito si trovano in coppie di polarità
magnetica opposta; la
polarità magnetica delle macchie si
inverte durante ogni ciclo solare,
cosicché se in un ciclo una assume le caratteristiche di un polo
nord magnetico, al ciclo successivo essa diventa un sud magnetico.
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Sole,
le macchie solari
image credit Nasa
image credit Nasa
un gruppo di macchie solari; si noti la granulazione
fotosferica |
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Sole,
le macchie solari e la loro polarità magnetica
image credit Nasa
image credit unknown
un gruppo di macchie solari; si noti la granulazione
fotosferica |
la variazione nel numero delle macchie solari
dal XVII secolo al 2007 - image credit "Wikipedia" |
Sole,
le macchie solari ... la prima scoperta
« Esso
fu il primo che, contro alle opinioni de i troppo timidi e troppo gelosi
dell'inalterabilità del cielo, affermò tali macchie esser
materie che in tempi brevi si producevano e si dissolvevano; che, quanto
al luogo, erano contigue al corpo del Sole, e che intorno a quello si rigiravano,
o vero, portate dall'istesso globo solare, che in sè stesso circa
il proprio centro nello spazio quasi di un mese si rivolgesse ... »
Galileo Galilei
. |
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a Sole tabellare |
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