a Venere tabellare
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Il
pianeta Venere
visto dalla sonda Galileo al momento del "flyby" nel Febbraio 1990
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scorrere in basso |
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image credit NASA - la maggior
parte del testo è liberamente tratto da "Wikipedia"
Venere
nel Sistema Solare interno |
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Venere è
il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, con
un'orbita con semiasse maggiore di 108,21
milioni di km e con un periodo
di 224,701 giorni
terrestri.
L'orbita di Venere
è quasi circolare e le variazioni
della sua elongazione massima
sono dovute più alla variazione della distanza tra Terra
e Sole
che alla forma dell'orbita di Venere.
Queste misurano sempre un angolo compreso tra
45° e 47°.
Quando l'elongazione è massima, Venere
può restare visibile per diverse ore.
L'eclittica sull'orizzonte è il fattore
più importante per la visibilità di Venere.
Nell'emisfero boreale l'inclinazione è massima dopo il tramonto
nel periodo dell'equinozio di primavera, oppure prima dell'alba nel periodo
dell'equinozio d'autunno. È importante anche l'angolo formato dalla
sua orbita e l'eclittica: infatti Venere
può avvicinarsi alla Terra
fino a 40 milioni
di chilometri e raggiungere un'inclinazione di circa 8°
sull'eclittica,
avendo un forte effetto sulla sua visibilità.
La rotazione di Venere
è retrograda e molto lenta: un
giorno siderale
dura circa 243
giorni terrestri.
La rivoluzione di Venere
richiede circa 225
giorni terrestri: il giorno è più
lungo dell'anno.
Tuttavia, tra
un'alba e l'altra ( giorno
solare ) trascorrono soltanto 117
giorni terrestri, perché, mentre
il pianeta ruota su se stesso in senso retrogrado, esso si sposta anche
lungo la propria orbita, compiendo il moto di rivoluzione, che procede
in senso opposto rispetto a quello di rotazione; ne deriva che lo stesso
punto della superficie si viene a trovare nella stessa
posizione rispetto al Sole
ogni 117 giorni
terrestri.
In particolare le velocità angolari così
si compongono: vrotazione
= 1/225 e vrivoluzione
= 1/243 e allora vgiorno
= 1/225 - ( -1/243 ) = 1/117
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Venere:
ruota di moto "retrogrado",
cioè orario !!! ...
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Si ritiene che all'inizio Venere
rotasse come tutti gli altri pianeti,
in quanto originato dallo stesso vortice ... essendo particolarmente simmetrico,
esso non ha potuto essere tenuto in posizione dalla attrazione del Sole
... pertanto, ad un certo periodo, il suo
asse ha ruotato di ben 178°
... secondo la convenzione IAU,
il polo Nord
di Venere è
quello in alto ... visto da esso gira
in modo orario e pertanto è "retrogrado"
...
La rotazione è lentissima
: giorno siderale di ben 243,01 giorni terrestri
... ecco perché è privo di rigonfiamento equatoriale ...
la visione della superficie è quella della mappatura
radar, che penetra le nubi
... esse, a causa dei forti venti, fanno il giro del pianeta in pochi giorni
... |
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Venere
e la sua atmosfera torrida |
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Le condizioni sulla superficie venusiana sono,
tuttavia, molto differenti da quelle terrestri, a causa della spessa
atmosfera d’anidride carbonica.
La massa dell'atmosfera di Venere,
infatti, è costituita per il 96,5%
da biossido di carbonio, mentre il restante
3,5% è
quasi tutto azoto.
Venere ha
l'atmosfera più densa tra tutti i pianeti rocciosi; la notevole
percentuale di biossido di carbonio è dovuta al fatto che il
pianeta non ha un ciclo del carbonio per
incorporare nuovamente questo elemento nelle rocce e nelle strutture di
superficie, né una vita organica che lo possa assorbire in biomassa.
È proprio il biossido
di carbonio ad aver generato un potentissimo
effetto serra a causa del quale il pianeta
è divenuto così caldo. Si
ritiene, pertanto, che gli antichi oceani di Venere siano evaporati,
lasciando una asciutta superficie desertica con molte formazioni rocciose.
Il vapor acqueo si è poi dissociato
a causa dell'alta temperatura e l'idrogeno
è stato diffuso nello spazio interplanetario
dal vento solare.
La pressione atmosferica
sulla superficie del pianeta è pari a 93
bar, ed è data, appunto, per la
maggior parte dal biossido di carbonio e da altri gas serra.
Il pianeta è inoltre ricoperto da un opaco
strato di nuvole composte da acido solforico,
altamente riflettenti, che, insieme alle nubi dello strato inferiore, impediscono
alla sua superficie di essere visibile dallo spazio;
questa impenetrabilità ha originato molteplici discussioni, perdurate
fino a quando i segreti del suolo di Venere
furono rivelati dalla sonde spaziali.
Venere
e la sua atmosfera turbolenta |
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Venere è
un mondo con una situazione climatica estrema ed invariante.
L'inerzia termica e lo spostamento del calore
da parte dei venti nella parte più bassa dell'atmosfera fanno sì
che la temperatura della superficie di
Venere non cambi
significativamente tra giorno e notte,
nonostante la rotazione estremamente lunga del pianeta: quindi la
superficie di Venere
è isotermica, cioè mantiene
una temperatura costante tra il giorno e la notte e tra l'equatore e i
poli.
I venti sulla superficie sono lenti,
con una velocità di pochi chilometri all'ora, ma a causa dell'alta
densità dell'atmosfera, essi spirano con una notevole forza e trasportano
polvere e pietre. Basterebbe solo questo a rappresentare un ostacolo al
movimento di un uomo sulla superficie, anche se il calore e la pressione
non fossero un problema.
Nello strato più alto
delle nubi, invece, i venti soffiano con grande
intensità, fino a 300
km/h, e sferzano l'intero pianeta con un periodo
di 4-5 giorni.
Le nubi di Venere sono soggette a frequenti
scariche elettriche (fulmini),
e anzi la loro composizione ne favorisce la formazione più frequentemente
di quelle sulla Terra. L'esistenza di fulmini è stata controversa
fin da quando le sonde sovietiche Venera avevano osservato scariche elettriche
nella parte bassa dell'atmosfera, che si succedevano con cadenze che sembravano
decine o centinaia di volte più frequenti dei lampi sulla Terra.
Gli scienziati sovietici chiamarono questo
fenomeno "il drago elettrico di Venere".
In seguito, nel 2006 - 2007, la sonda Venus Express osservò chiaramente
un'onda elettromagnetica di elettroni: era la prova che un fulmine si era
appena scaricato. La sua apparenza intermittente indicava una traccia associata
con attività climatica. Il tasso di fulmini è, secondo le
stime più prudenti, la metà di quello sulla Terra.
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Venere,
la composizione della sua atmosfera |
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L'atmosfera di Venere
è molto diversa da quella della Terra;
essa è estremamente spessa, e consiste
soprattutto di anidride carbonica
e una piccola percentuale di azoto.
La massa atmosferica è circa 93
volte quella dell'atmosfera terrestre,
mentre la pressione sulla superficie del pianeta è circa 92 volte
quella della Terra; una pressione equivalente a quella presente a
circa mille metri di profondità in un oceano terrestre.
La densità sulla superficie è di
65 kg/m3 (6,5% di quella dell'acqua). L'enorme
atmosfera ricca di CO2,
insieme alle nubi di diossido di zolfo, genera
il più forte effetto serra del sistema solare,
creando una temperatura sulla superficie di oltre
460 °C.
Questo rende la
superficie di Venere
più calda di quella di Mercurio
(e di qualunque altro pianeta del sistema solare), anche se Venere è
due volte più lontana dal Sole di Mercurio e riceve solo il 25%
dell'irradiazione di Mercurio. A causa
dell'assenza di acqua su Venere,
non vi è umidità relativa sulla superficie.
Gli studi hanno suggerito che, miliardi
di anni fa, l'atmosfera di Venere
fosse molto più simile a quella terrestre
di quanto non lo sia ora, e che vi fossero distese d'acqua probabilmente
abbondanti sulla superficie; ma l'effetto serra fu moltiplicato dall'evaporazione
dell'acqua originale, che generò un livello critico di gas serra
nell'atmosfera.
Venere,
atmosfera, la sua scoperta |
Prove che il pianeta
disponeva di un'atmosfera: |
1) |
anzitutto, prima e dopo la congiunzione
inferiore, il pianeta presenta una "falce"
con le estremità molto angolate
rispetto al normale angolo teorico di 180°
(osservabile, ad esempio, nella Luna).
Questa è la prova dell'esistenza di un'atmosfera, dal momento che
il prolungamento delle punte della falce è dovuto alla riflessione
della luce solare anche nell'emisfero non esposto al Sole, in virtù
di un fenomeno di diffusione,
o crepuscolo, provocato dall'atmosfera. |
2) |
Quando Venere
occulta una stella, l'occultamento non
è istantaneo ma progressivo;
cioè quando il disco del pianeta inizia a sovrapporsi a quello della
stella, la luce della stella è ancora parzialmente visibile. Ciò
si verifica perché la luce è in grado di penetrare parzialmente
l'atmosfera. Analogamente, quando la stella ricompare, la
luminosità non riappare improvvisamente
(cosa che si verifica invece nel caso dell'occultamento
di una stella da parte della Luna) ma
in modo continuo. |
3) |
Ma fu durante il transito del 1761
che l'astronomo russo Mikhail Lomonosov potè effettuare la prima
osservazione diretta dell'atmosfera di Venere. Al telescopio, infatti,
il pianeta, visto davanti al Sole, mostrava
un margine non netto ma sfumato,
cioè appariva circondato come da un alone: la prova palese dell'esistenza
di un'atmosfera. |
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image
credit Wikipedia
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Si ha un transito
di Venere davanti al Sole
quando il pianeta passa esattamente tra
il Sole e la
Terra, oscurando
un piccola parte del disco solare. La durata del transito si misura usualmente
in ore ( il transito del 2004 è durato
sei ore ). Un transito è simile ad
una eclisse da parte della Luna,
ma, sebbene il diametro di Venere
sia quasi quattro volte quello della Luna,
Venere
appare più piccolo perché è molto più distante
dalla Terra.
Le osservazioni dei transiti di Venere
hanno aiutato gli scienziati ad applicare il principio della parallasse
per calcolare la distanza tra Sole
e Terra.
I transiti di
Venere sono
tra i più rari dei fenomeni predicibili
e attualmente occorrono in sequenze che si ripetono ogni
243 anni, a coppie di transiti a distanza
di otto anni ( e.g. 2004 e 2012
) separati
da lunghi intervalli di 121,5
e 105,5 anni.
La periodicità è un riflesso del fatto che i
periodi orbitali di Terra
e Venere sono
prossimi ad una risonanza 243:395
( anche 8:13 ). Prima del 2004, l’ultima coppia di transiti è avvenuta
in dicembre 1874 e dicembre 1882. Agli inizi del XXI secolo i transiti
sono accaduti il giorno 8 giugno 2004 ed il
prossimo accadrà il 6 giugno 2012
( visibile qui da noi solo una piccolissima parte finale intorno alle ore
6:20 tempo locale; fine del transito alle 6:38 ).
Quindi dicembre 2117 e dicembre 2125.
image
credit Nasa |
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image
credit Nasa
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Venere
e le peculiarità del suo suolo
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Ishtar Terra
image credit Nasa |
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Circa l'80%
della superficie di Venere
è formata da lisce pianure vulcaniche.
Il resto è costituito da due
altipiani definiti continenti,
uno nell'emisfero nord del pianeta e l'altro appena a sud dell'equatore.
Il continente più a nord è chiamato Ishtar
Terra, da Ishtar, la dea babilonese dell'amore,
e ha circa le dimensioni dell'Australia. I Monti
Maxwell, il più alto massiccio
montuoso su Venere,
si trovano su Ishtar Terra.
Nel punto più alto i monti raggiungono
gli 11 km
al di sopra dell'altezza media della superficie del pianeta.
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Venere,
mappa mercatoriana orografica |
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La superficie di Venere
è stata mappata nel dettaglio solo nel corso degli ultimi venti
anni; il progetto Magellano ha elencato
circa un migliaio di crateri di meteoriti: un numero sorprendentemente
basso se confrontato a quello della Terra.
Il continente (in
giallo a destra) a sud è chiamato
Aphrodite Terra,
dalla dea Greca dell'amore, e ha circa le dimensioni del Sud America. La
maggior parte di questo continente è ricoperta da un intrico di
fratture e di faglie.
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Venere,
strutture orografiche particolari |
Aphrodite Terra
image credit NASA
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Oltre a crateri da impatto, montagne e valli,
comuni ai pianeti rocciosi, Venere
è caratterizzata da alcune strutture di superficie assolutamente
peculiari. Fra queste vi sono: strutture
vulcaniche chiamate farra,
larghe da 20
a 50 km
e alte da 100
a 1000 m;
fratture radiali, a forma di stella chiamate
novae; strutture
con fratture sia radiali sia concentriche
chiamate aracnoidi
per la loro somiglianza con le tele di ragno; le coronae,
anelli circolari di fratture a volte circondate da una depressione
ed infine strutture radiali.
Tutte queste strutture hanno un'origine vulcanica. In effetti, la superficie
di Venere appare geologicamente molto giovane, i fenomeni vulcanici sono
molto estesi, e lo zolfo nell'atmosfera dimostrerebbe, secondo alcuni esperti,
l'esistenza di fenomeni vulcanici attivi ancora oggi. Tuttavia, questo
solleverebbe un enigma: l'assenza di tracce del passaggio di lava che accompagni
una caldera tra quelle visibili.
images credit NASA
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Venere,
la composizione del terreno |
Venera 13
e 14 erano
due sonde gemelle del programma sovietico Venera
per l'esplorazione di Venere.
Le sonde erano formate da un orbiter che trasportava
al suo interno anche un lander.
L'area della Venera
13 era composta da affioramenti di roccia
fresca circondati da un terreno scuro
e fine, quella di Venera 14
era composta di sola roccia.
Dopo l'atterraggio le sonde iniziarono a riprendere il panorama e un braccio
meccanico con una trivella ottenne un campione del terreno .... la Venera
13 rilevò una composizione simile
a quella dei gabbri alcalini,
mentre la Venera 14
simile a quella dei basalti
dei fondali oceanici.
Registrando il rumore di un tuono
la Venera 13
fu la prima sonda a registrare un suono di un altro mondo.
La seconda sarà la sonda Huygens, che atterrò su Titano trasportata
dalla Cassini.
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Foto a colori della superficie di Venere
inviate dalla sonda russa Venera 13
- image credit Wikipedia
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Venere,
somiglianze e differenze con la Terra |
In dimensioni e massa è molto simile
alla Terra,
ed è spesso descritta come il suo "gemello".
Il diametro di Venere
è inferiore a quello terrestre di soli 650 km, e la
sua massa è l'81,5%
di quella terrestre. A causa di questa
differenza di massa, sulla superficie di Venere l'accelerazione di gravità
è mediamente pari a 0,88
volte quella terrestre. Non è dotata
di satelliti o anelli.
Anche se vi sono poche informazioni dirette sulla
sua struttura interna, le somiglianze in termini di dimensioni e di densità
tra Venere e la Terra suggeriscono che i due pianeti possano avere una
struttura interna simile: un nucleo,
un mantello e
una crosta.
Come quello della Terra, il
nucleo venusiano è almeno parzialmente liquido.
Le dimensioni leggermente inferiori di Venere suggeriscono che le pressioni
siano più basse nella parte interna rispetto a quelle terrestri.
La differenza principale tra i due pianeti è l'assenza
di placche tettoniche su Venere,
dovute probabilmente alla superficie asciutta.
Questo determina una minore dispersione di calore
dal pianeta, impedendogli di raffreddarsi e dando una plausibile spiegazione
alla mancanza di un campo magnetico generato internamente.
Si ritiene che Venere sia soggetta a periodici
episodi di movimenti tettonici, dove la
crosta sarebbe subdotta rapidamente
nel corso di pochi milioni di anni, con intervalli di alcune centinaia
di milioni di anni di relativa stabilità.
Questo contrasta fortemente con la condizione
più o meno stabile di subduzione e di deriva continentale che si
verifica sulla Terra; tuttavia, la differenza è spiegabile con l'assenza
su Venere di oceani, che agirebbero come lubrificanti nella subduzione.
Le rocce superficiali di Venere
avrebbero meno di mezzo miliardo di anni
poiché l'analisi dei crateri di impatto suggerisce che le dinamiche
di superficie avrebbero condotto alla eliminazione
degli antichi crateri negli ultimi miliardi
di anni.
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Venere,
osservabilità dalla Terra |
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Poiché il pianeta si trova vicino al
Sole, può
essere visto di solito soltanto per poche ore
e nelle vicinanze del Sole stesso: durante
il giorno la luminosità solare lo rende difficilmente visibile;
è invece molto brillante subito dopo
il tramonto (Vespero),
sull'orizzonte ad ovest, oppure poco prima
dell'alba (Lucifero)
verso est, compatibilmente con la sua posizione.
Ha l'aspetto di una stella lucentissima,
di colore giallo-biancastro.
Le orbite del pianeta sono interne rispetto a
quelle della Terra, quindi lo vedremo muoversi
alternativamente ad est
e ad ovest del
Sole. La
sua elongazione (la distanza angolare tra un pianeta e il Sole) può
variare tra un valore massimo a ovest e un valore massimo a est.
Periodicamente passa davanti o dietro al Sole,
entrando quindi in "congiunzione":
quando il passaggio avviene dietro, si ha una congiunzione
superiore, quando avviene davanti si ha
una congiunzione inferiore.
A parte il Sole e la Luna, Venere è l'unico
corpo celeste che, sia pur eccezionalmente,
è visibile ad occhio nudo anche di giorno,
a condizione che la sua elongazione dalla stella sia massima e che il cielo
sia particolarmente terso.
Venere,
osservabilità dalla Terra |
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image credit Nasa |
Venere sta per
essere occultata dalla Luna
...
a Venere tabellare |
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