Augustine Jean Fresnel (1788-1827) grazie ai suoi studi sulla riflessione, ideò e realizzò un riflettore parabolico con grandi lenti di vetro, che fu messo in opera per la prima volta sul faro di Corduan, permettendo una notevole distanza di riflessione della luce. Fu infatti con l’invenzione della sua lente rivoluzionaria, quella che porta il suo nome e ancora oggi viene usata in tutti i fari del mondo che si riuscì a far arrivare la luce ad una distanza fino ad allora inimmaginabile.
Le lenti di Fresnel, sia pure modificate ed alleggerite nel tempo per renderle più maneggevoli, sono installate ancora oggi in tutti i fari del mondo. L’ingegnere scozzese Alan Stevenson, che aveva costruito circa 12 fari, si dedicò anche alla modifica di queste lenti che vennero poi prodotte in Inghilterra dalla ditta Change Brothers di Birmigham.
L’elettrificazione dei fari in alto mare è avvenuta gradualmente tramite generatori elettrici a motore o per mezzo di energia alternativa, come la eolica o la solare. Anche le lampadine hanno subito modifiche nel corso degli anni e si è arrivati ora ai bulbi alogeni di 1000 Watt, usati in quasi tutti i fari.
Solo in pochi fari, soprattutto in Francia, è ancora utilizzata il vecchio bulbo allo xeno, un gas nobile, inerte, inodore e incolore, scoperto nel 1898 dagli inglesi Sir William Ramsey e Morris W. Travers, che, sollecitato elettricamente, produce una brillante luce bianca, ma è anche potenzialmente esplosivo, infatti questi bulbi sono maneggiati con molta cura dai guardiani che nel farlo si proteggono il viso e le mani con maschere e guanti.