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Il museo
si trova all'estremità di ponente del lungomare di Chiavari nello
storico Rione Scogli, sede, nel passato, di prestigiosi cantieri Navali
come quelli dei Gotuzzo e dei Tappani .
Estremamente curato ed ordinato è il frutto
dell'iniziativa del Com.te Ernani Andreatta ed ha avuto origine dalla iniziale
donazione dei modelli navali naviganti e galleggianti costruiti da Franco
Tommasino. |
Il Museo trova momentanea collocazione
presso l'abitazione di Andreatta, al piano sotterraneo al quale si accede
tramite una scala in ardesia. |
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Percorsa la scala ed un breve corridoio si accede
ad una sala posta a sinistra ove sono esposti modelli e parti di
navi in perfetto stato di manutenzione, rigorosamente ordinati e schedati. |
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Nella sala è presente un modello di brigantino
di considerevoli dimensioni, un pezzo assai particolare, di notevole
valore antiquario. |
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Molti modelli sono radiocomandati, ne è
esempio questo sottomarino costruito dallo scomparso Tommasino, grande
ed appassionato modellista, al quale si devono tutti i modelli naviganti
esposti. |
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Vengono rappresentate anche diverse
metodiche di costruzione degli scafi dei modelli, in alto uno degli stampi
in legno per scafi in vetroresina realizzati
dal Tommasino. |
Nell'ultima fotografia lo stampo della
giapponese YAMATO, famosa corazzata giapponese affondata
durante la battaglia delle Midway nel 1944. |
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Oltre ai
modelli esistono, in questa sala, dei
pezzi di grande valore storico, legati a particolari momenti di sviluppo
sociale della nostra Nazione. Notiamo, nell'ultima fotografia, in basso,
leggermente |
spostata sulla
destra di chi guarda, una radio Balilla, uno dei primi strumenti che permise
la ricezione, a prezzi relativamente contenuti (costava
buona parte dello stipendio mensile di un operaio dell'epoca) delle notizie
dal mondo. Nella sala sono presenti altre radio a valvole,
l'antenato del fax del 1912 ed il fonografo
di Edison, col quale si possono ascoltare alcune romanze incise su rocchetti
di cera. Alcuni reperti sono esposti nelle sale private ma sempre visitabili
dal pubblico. Di notevole interesse un tornio a pedale di 200 anni fa che
funzionava anche come seghetto alternativo. |
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Usciamo dalla sala, dopo aver dato uno sguardo
al grande volume che si intravede sulla destra. In esso sono raccolti gli
attestati ricevuti da Franco Tommasino. |
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Ripercorriamo il corridoio sul quale
sono svariate stampe e fotografie dei primi 900. Nel breve giro fotografico
sono stati omessi molti particolari del museo quali modelli e divise. |
Ci spostiamo ora nella parte dedicata
all'utensileria ed alle strumentazioni di bordo. |
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Nel grande ordine e nei limitati spazi che contraddistinguono
questo museo, ci imbattiamo in una serie di utensili, parti di navi , strumenti
di navigazione perfettamente conservati. |
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In una rientranza
si apre un breve corridoio ove fanno mostra una raccolta di manometri di
caldaie di bordo ad alta pressione per navi a turbina ormai tutte demolite. |
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Ci portiamo all'ingresso dell'ultima
sala, divisa al centro da ripiani ove, oltre numerosissimi testi (oltre
800 ad argomento marinaro e navale) , è esposta una collezione di
circa 3000 conchiglie tutte catalogate con l'anno di ritrovamento,
il nome e divise per famiglia . |
La collezione è intitolata
ad "ADELE GOTUZZO" ultima discendente (per cognome) dei costruttori di
velieri. Le pareti sono tappezzate di utensili, sul fondo si intravede
l'antenna di una vecchia radio diventata poi anche simbolo della RAI (a
quei tempi EIAR), la quantità di materiale esposto è
veramente considerevole. Il museo ha grandi potenzialità didattiche
e mostra momenti della vita di questa cittadina ligure. A pochi passi da
dove sorge erano i cantieri navali dei Gotuzzo e dei Tappani (tra di loro
cognati ma rispettosissimi concorrenti), che dettero il varo a oltre 150
grandi velieri oceanici. Discendente appunto dai Gotuzzo per parte di madre
trasferitesi da Recco (ma originari di Portofino) in Chiavari è
il Com.te Andreatta, già ufficiale della Marina Militare ,
al quale si deve la raccolta. |
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