"Onde gravitazionali" - news





Sestri Levante (GE)










in un racconto di
Giampiero Barbieri - Pighin















11 febbraio 2016

 

 

 

 

 

Un po' di storia  - Il primo “diapason” di tre metri fallisce la osservazione delle onde gravitazionali.

 

 

 

 

Su una distanza pari a Terra-Giove la vibrazione ha l'ampiezza di un capello. Una sfida che appare insormontabile. Ma ci sono delle probabili impronte, e allora questa osservazione non è impossibile.

 

 

Nel mese di marzo 2014, è stato annunciato che l'esperimento “BICEP2” ha rilevato tracce dei modi-B lasciati dalle onde gravitazionali nella radiazione cosmica di fondo dell'Universo primordiale dopo il Big Bang. L'annuncio ufficiale è stato dato il 17 marzo 2014 in una conferenza stampa tenuta presso lo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. La misura potrebbe essere una prova dell'inflazione cosmica, la repentina espansione dell'Universo che si sarebbe verificata circa 10-35 secondi dopo il Big Bang.

La polarizzazione della radiazione cosmica di fondo dovrebbe essersi generata tramite l'interazione tra le onde gravitazionali e la radiazione a microonde stessa. Questa misura sarebbe quindi un'ulteriore
prova indiretta dell'esistenza delle onde gravitazionali.

 

 

 

 

 

L'interferometro VIRGO - Cascina (Toscana)

 

 

11 febbraio 2016 - sono osservate le onde gravitazionali

La forma della increspatura creata dalla fusione di due buchi neri, è stata trasformata in suono.

 

 

Intervista a Fulvio Ricci - nuovi orizzonti dopo la osservazione delle onde gravitazionali

         Ad esempio la collisione di buchi neri ricostruita sulle base del primo segnale di un'onda gravitazionale è un evento invisibile perfino ai telescopi più potenti perché non emette altro che onde gravitazionali. "Abbiamo a disposizione uno strumento di osservazione completamente nuovo e possiamo dire che si apre un nuovo capitolo dell'astronomia". E poiché queste ultime adesso si possono intercettare, "adesso possiamo studiare ciò che non si vede".

         Si aprono le porte a un nuovo tipo di astronomia, l'astronomia gravitazionale. Finora, per esempio, l'esistenza dei buchi neri veniva dedotta dall'osservazione di emissioni raggi X nei sistemi binari nei quali in cui c'è un buco nero, ma ora le onde gravitazionali permettono di conoscere fenomeni come questi nei dettagli. "Queste prime misure classificabili - ha osservato - permettono di scrivere il nuovo capitolo della fisica chiamato gravitodinamica, che descrive i movimenti rapidissimi legati ai fenomeni gravitazionali".

         Si potrà, ad esempio, studiare il comportamento della materia in condizioni estreme di temperatura, pressione e compattezza degli oggetti, irripetibili in laboratorio. Non è ancora noto, per esempio, che cosa ci sia all'interno di una stella di neutroni, caratterizzato da densità elevatissime in cui più masse solari sono concentrate in appena 10 km di diametro. Ci sono molti modelli che ipotizzano la presenza di quark liberi. La sonda delle onde gravitazionali potrà dare, in proposito, informazioni fondamentali sullo stato della materia in questi oggetti cosmici.

         Fino a ora, infatti, è come se avessimo guardato il cosmo tramite delle radiografie, mentre adesso possiamo fare l'ecografia del nostro universo.

 

Intervista a Franco Frasconi - nuovi orizzonti dopo la osservazione delle onde gravitazionali

         Le onde elettromagnetiche sono alla base di accelerazione di cariche elettriche.

      Nel caso dell'interferometro VIRGO ci troviamo di fronte a una strumentazione completamente nuova, che vuole rivelare le onde gravitazionali, previste dalla teoria della Relatività Generali di Einstein, e che sono generate da grosse masse che si trovano nell'universo - i corpi celesti - e increspano lo spazio-tempo. Questa increspatura dovuta al moto accelerato di queste grandi masse arriva fino a noi in maniera quasi indisturbata.

    Questo sta a significare che queste onde gravitazionali, che da oggi riusciamo a rivelare sulla Terra, ci potranno portare informazioni complementari sulla formazione, l'evoluzione e l'origine dell'universo. Ecco perché, assieme alle onde elttromagnetiche, le onde gravitazionali costituiranno un altro modo di studio dell'universo e acquisure conoscenze sulla evoluzione e la formazione dell'universo stesso.

 

 

L'increspatura dello spazio-tempo - un modello bidimensionale semplificato