"Opposizione di Marte" - 2016





Parco Mandela - Sestri Levante (GE)










in un racconto di
Giampiero Barbieri - Pighin















21-22 maggio 2016

 

 

 

 

 

 

 

Una nottata di osservazione  - Sabato 21 maggio “Parco Mandela” dalle 21:30 all'alba alle 3:15

Due soci e amici del Sestante - Corrado e Pighin - avevano deciso che non bisognava perdere l’occasione di fotografare Marte alla Opposizione. In effetti questo capita ogni due anni e un mese, non è cosa rara, ma neppure troppo frequente.

Eppoi il pianeta rosso è anche una sfida: al telescopio infatti, alla vista diretta, appare poco più che un punto, dove si possono intravvedere la sabbie più luminose e le montagne un po’ più scure, ma senza dettagli. Se uno non sa cosa osservare, questi potrebbero apparire come difetti delle lenti. Per fortuna la Webcam che si applica al telescopio di suo ingrandisce ulteriormente di una decina di volte.

 

 

Ci presentiamo al Parco molto presto, è ancora chiaro, le operazioni da fare sono molte. Il telescopio - un rifrattore a lente - ha la montatura equatoriale, che deve essere orientata in modo esatto per il Nord Geografico. In realtà basta iniziare con un puntamento anche leggermente approssimato, perché ci sono viterie che consentono comunque di raggiungere la posizione corretta.

Abbiamo - ingenuamente - estratto la bussola per orientare, ma non ci eravamo ricordati che quel sottosuolo abbonda di materiali ferrosi. Anche per piccoli spostamenti le indicazioni erano molto diverse. Come fare? Abbiamo aspettato il buio, ma il cielo era poco trasparente, a occhio nudo la Polare non si vedeva, anche il Grande Carro era visibile con difficoltà. Nemmeno nel mirino, che pure ingrandisce un po', si riusciva a vedere nulla. Nell'oculare si vedevano stelle piccolissime, che non riuscivamo a riconoscere, del resto il puntamento era stato fatto "a occhio", sulla memoria storica della osservazioni.

Così abbiamo deciso di farci aiutare dal planetario Perseus. Abbiamo memorizzato mentalmente le minute stelle che si vedevano nell'oculare, poi, con pazienza, esplorando i dintorni del Polo Nord su Perseus, siamo andati alla sua ricerca. Bingo !!! Ad un certo momento l'abbiamo trovata. Con pazienza siamo passati al telescopio, abbiamo fatto il percorso trovato su Perseus, con l'aiuto della pulsantiera del telescopio. Finalmente la Polare nell'oculare !!!.

Ma non è finita qui. Il telescopio esige di vedere la Polare con le sue parti perfettamente orientate, il suo equatore deve esse parallelo a quello della Terra.

Così abbiamo deciso di procedere - veramente da tapullanti - mollando tutti i fermi del telescopio. Io avevo in mano il tubo ottico, e il mio compito era non perdere mai la Polare. Corrado con la pulasantiera muoveva per far tornare giusto l'equatore. Anche il risultato di questa manovra è stato valutato "a occhio". Quando tutto è sembrato a posto ci siamo detti "ora puntiamo su Giove", perché era alto vicino al meridiano, luminosissimo. Il telescopio si è mosso in automatico e Giove si è visto nel mirino. Una aggiustatina e il pianeta era perfettamente nel centro dell'oculare e inseguito.

 

 

 

Questo è il risultato di una ripresa di 1000 fotogrammi, scelti e sommati con RegiStax. Ma non è stato semplice ...

Poiché la Webcam ingrandisce molto, e tutto intorno è nero, il pianeta, o lo centri al volo, o devi togliere la telecamera e puntare meglio. Sfocando, il diametro del pianeta aumenta molto, quindi è più facile centrarlo. Ci vuole grande luminosità, e questa implica parecchi secondi per dare in uscita il nuovo fotogramma. Tutto al rallentatore insomma. Quando il pianeta è nel campo visivo, finalmente si può esporre in modo corretto, e allora si è quasi in tempo reale. Sembra semplice, ma al buio, al freddo, tutto diventa molto più complesso.

 

 

Dopo Giove - intanto il pianeta rosso si era alzato nel cielo - abbiamo puntato Marte. Per molte volte abbiamo dovuto togliere la Webcam e centrare meglio, infine lo abbiamo visto sullo schermo del computer. Qualche filmato da 1000 fotogrammi, nella speranza di una foto ricordo buona: la nostra "icona".

Nel video sopra come Marte si presenta sullo schermo del computer. I movimenti, le deformazioni, le contorsioni, sono effetti dovuti alla turbolenza della atmosfera. E' un po' come essere su una strada asfaltata deserta in piena estate: si vede un gran tremolio.

 

 

Questo è il risultato di una ripresa di 1000 fotogrammi, scelti e sommati con RegiStax. Sembra impossibile da questo "budino tremolante" poter ricavare una immagine con dettagli. Eppure è così, si vedono i monti grigio scuro, le sabbie color salmone, e al loro interno qualche piccolo rilievo minore. Potenza della correlazione !!!.

Ma la matematica, il software, la capacità di calcolo dei nuovi PC, consentono di analizzare tutte le immagini del filmato, stabilire correlazioni, costruire una immagine che in qualche modo è virtuale, ma che la matematica ci assicura essere fedele al reale.

A destra una immagine Perseus, che ci fa capire quanto potenti siano i mezzi oggi a disposizione della astronomia.

 

 

Questo è il risultato di una ripresa di 1000 fotogrammi. Essendo più grande questa immagine, la visione diretta è più simile al risultato elaborato.

Si vedono perfettamente gli anelli, e l'ombra che il pianeta proietta su di essi. Non ci sono dettagli spettacolari.

 

 

Alla fine bisogna riordinare tutto: primo PC, treppiede, montatura equatoriale, tubo ottico, contrappesi, puntatore, tre oculari, Barlow, angolare, Webcam, secondo PC, prolunghe, cavettame, il tutto per circa 75 kg. Si rientra alle 3:15.