Le nuove frontiere del trasporto via mare



i porti, le navi, i container - a sinistra il relatore Piergiorgio Ricotti



i porti, le navi, i container - a sinistra il relatore Piergiorgio Ricotti



a cura di Corrado, Pighin

 

 

 

 

Piergiorgio inizia il racconto, di fronte a lui un pubblico attento...

 

 

il Terminal di Voltri è al 95% proprietà statale della Francia - ha un ruolo di primo piano nel Mediterraneo

 

 

Macom McLean inventore del container - nel 1957 trasforma una nave in una porta-container da 227 TEU

 

 

il progetto del Terminal va dal 1979 al 1980, la realizzazione dal 1980 al 1994, oggi occupa 800 persone, sempre in pieno attivo

 

 

questo è il "gate" del Terminal, il caminiosta pesa il mezzo, contatta l'ufficio merci, gli vengono rilasciati i documenti necessari, ora può entrare, mette i documenti nel casellario, il sistema gli indica dove andare - dentro si viaggia a 30 km/h - ( la NATO ha pagato in toto lo scanner per il controllo della merce )

 

 

una gru Paceco da 60 m, questo limite era per permettere l'atterragio degli aerei; ora si è trovato il modo di superare questa altezza ( 90 m )
le gru sono comandate da computers, perché la disposizione dei containers è ben definita dallo
"shipping planning"

 

 

dopo l'attracco sale la Finanza, che controlla: poi le Paceco o le Staker caricano le "ralle", che trasportano nel piazzale - mediamente per queste operazioni ci vogliono 2 giorni... una nave molto grande ne richiede anche 3...

 

 

una gru a Cavaliere, riescono a passare in mezzo alle file dei containers a terra, ne impilano o ne tolgono fino a 2 grandi, oppure fino a 4 piccoli

 

 

le ante vengono chiuse con sigilli - solo il porto li può togliere, su richiesta per esempio della Finanza ( hanno cani addestrati per fiutare gli abusi )

 

 

ci sono anche i container refrigerati: sono autonomi, funzionano col carburante, dove disponibile, possono essere alimentati da energia elettrica, in caso di inadempienza le penali sono fortissime

 

 

i trasporti via treno hanno qualche problematicità: ciò che conta sono la affidabilità e la puntualità del trasporto - ditte con locomotori privati riescono a rispettare le consegne, i carri sono comunque di Trenitalia

 

 

dopo una prima carrellata, ne inizia una seconda: si pone l'accento sulla importanza della "control room"

 

 

questa è una nave CMA da 14.000 TEU: 26 nodi, 1 motore principale, 1 elica

 

 

la nave maggiore oggi, da 19.000 TEU: 359 x 53 metri, 26 nodi, 1 motore principale, 1 elica, queste navi "non si possono fermare", la sala macchine è sigillata e nessuno può entrare, il grado di affidabilità raggiunto è altissimo, noi tutti che usiamo l'automobile già abbiamo visto questo progresso

 

 

quando la nave sta per arrivare, invia il "manifesto" alla "control room" si tratta di un piano di carico informatizzato, che permette alle varie gru di operare in modo rapido e sicuro, qui stanno tutti i responsabili della operatività del Terminal

 

 

quell'uomo è un "rizzatore", ce ne sono molti in una nave: deve assicurare che il container venga calato nella giusta posizione, lo fissa con i quattro "twist" ai quattro angoli

 

 

da bordo a terra ( e viceversa ) si fa con le gru Paceco: sono alte 90 metri

 

 

per scaricare ci sono anche le Staker: davanti hanno ruote doppie, dietro bastano le ruote singole

 

 

i container sono depositati in ordine nel piazzale: ogni armatore ha il suo colore...

 

 

applausi... : Pighin si appresta a ringraziare, e ad annunciare la prossima conferenza...