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I signori uomini sono pregati di indossare la giacca e la cravatta, le
signore invece sanno adeguarsi molto bene … con queste raccomandazioni di
Enzo, un sabato mattina presto siamo partiti da Rapallo, Chiavari, Lavagna,
Sestri alla volta di Livorno. Breve sosta all’autogrill, poi eccoci in
Accademia.
Valicando la soglia dell'Accademia
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Chi la vede per la prima volta rimane colpito,
valicando l’alto cancello del Corpo di Guardia di Sant’Jacopo, in Viale
Italia, da questa imponente costruzione che sorge – e da qui il senso
di compostezza - al limite di un vasto e un po’ spoglio
prato.
Tutto in ordine, tutto perfetto, non una carta per terra.
Gli ammiragli, dalle loro fredde statue di bronzo, ci osservano, i
cannoni sono puntati verso di noi.
Entriamo quasi in punta di piedi in questo mondo nuovo, ci sentiamo
spersi e intimiditi, ma qualcuno si sente a casa e ricorda i bei tempi
passati.
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Nel vasto atrio riecheggiano all’improvviso passi di
corsa: sono i cadetti, con le mani a pugno sul petto, pizza in testa, i
volti sereni, quattro per quattro, a schiera.
Non faticano, sono allenati.
Osservo, quando si fermano, come rispondono con precisione e
velocità ai comandi, ricordo le nostre ore di ginnastica, quanto
abbiamo marciato!.
Io, che ero l’ultima della fila, dovevo prestare maggior attenzione
ai comandi della prof.: al “dietro-front” drizzavo le orecchie …
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Doverosa visita alla Cappella, un ricordo a chi ha dato
la vita alla Patria, a chi, partito, non è più tornato a casa ed è
rimasto nell’azzurro del mare.
Nomi di navi alle pareti ( alla destra ) …
Nomi di combattenti ( alla sinistra ) ...
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I nostri caduti
in mare ...
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Vetrate policrome
fiammeggiano nella luce tenue ...
Il motto ed il brigantino
interrato ...
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Il Capitano di Vascello Cervino, in impeccabile divisa, ci accoglie con
parole garbate di benvenuto, da perfetto ospite indica il brigantino
interrato, la costruzione, il motto della Accademia … poi ci affida nelle
buone mani di un Tenente di Vascello e due Guardiamarina alle quali potremo
fare domande.
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Foto ricordo del
gruppo, poi saluti, convenevoli, e se ne va.
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C’è anche, in borghese, il Capitano di Vascello Giuseppe Bennardi con la
moglie, una gentile signora. Parliamo di Chiavari, della caserma di
Caperana, dalle sue parole sento che ne conserva un buon ricordo.
Enzo ritrova un suo compagno di corso, il Capitano di Vascello
Tosolini con la moglie Rosa, che avevano partecipato al recente
convegno alla Scuola Telecomunicazioni e visitato anche, apprezzandolo,
il Museo Marinaro Tomasino-Andreatta
Si comincia dalla visita alle sale storiche della scuola, ci conduce il
prof. Busonero, con la sua bella parlata toscana ci fa vivere 139 anni
di accademia portati estremamente bene, torpediniere navi scuola
vessilli si susseguono di stanza in stanza.
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L'impresa di Faggioni ...
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Ci fa anche rivivere le gesta del chiavarese di adozione Faggioni che con
pochi uomini, su tre barchini, giunse nella baia di Suda, attaccò il nemico
affondando l’incrociatore pesante York e danneggiando la petroliera
Pericles. z
vedi scheda scheda informativa di dettaglio
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La sala delle bandiere ...
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Alla fine del 1° anno di Accademia, a bordo del Vespucci, i cadetti in
"conclave", proprio come i cardinali prima di eleggere un papa
nuovo, si riuniscono per tre giorni, finché non hanno scelto il nome del
Corso e cucito la relativa Bandiera.
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La sala delle bandiere ...
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Alcune delle
bandiere dei corsi ...
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La sala delle bandiere ...
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Una delle tante
bandiere ...
Il simulatore di navigazione ...
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Poi, meraviglia delle
meraviglie, la sala di simulazioni.
Qualcuno subito
viene colpito da mal di mare, è solo forza 3, ma chi soffre, soffre. Siamo
a Taranto, dobbiamo entrare nel Mar Piccolo.
Il simulatore di navigazione ...
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Al Comandante Gatti viene chiesto di pilotarci in porto, acconsente
volentieri. Chi meglio di lui lo avrebbe potuto fare, lui che per
anni ha accompagnato, nel solo porto di Genova, più di 30.000 navi? … che
peccato! I comandi sono bloccati, così ci dice il responsabile della
sala .... sembra vero là dentro, le onde del mare, le navi che si muovono,
il canale navigabile di ingresso nel Mar Piccolo, le costruzioni sul
canale … insomma interessantissimo.
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Ci aspetta ora la visita al planetario. Il mio gruppo è guidato da un ufficiale
superiore, racconta come è importante per la navigazione la
conoscenza delle stelle, ci parla del planetario di quanto ormai sia poco
comune e raro fare il punto nave col sestante …
Il “Sancta Sanctorum” ...
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Da rimanere incantati, libri di tutti i tipi, di tutte le età ... un libro
di statica grafica, che insegna a risolvere le strutture con riga e
compasso, suscita ricordi universitari a Pighin ... imponente, quasi una
sacrestia, quella biblioteca che ha visto 3 secoli di vita e tante, tante generazioni
di allievi. ...
Il “Sancta Sanctorum” ...
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Un anziano
ammiraglio consulta testi di grandi dimensioni e una giovane signorina
prepara la sua tesi di laurea.
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Scale, corridoi tutto in ordine, tutto vivo, tutto
squadrato… penso a quanti ragazzi hanno studiato qui, a quanto hanno
sofferto perché è duro studiare lontani da casa e la voglia di
diventare ufficiali è messa a dura prova. Entrano ragazzi ed
escono uomini. Mi auguro solo che la severità, la disciplina non abbia
indurito i loro cuori, che ci sia rimasto l’amore, la comprensione
verso il più debole verso il meno fortunato: è questo il senso del
dovere.
Siamo passati poi davanti alle aule, abbiamo incontrato gli
“studenti”, ci siamo informati circa il colore delle mostrine. Rosso
sanità, blu legge… Hanno, oltre allo studio, anche le attività
sportive: tennis, calcio, canoa, anche equitazione, questa non l’ho
proprio capita, come se a bordo ci fossero i cavalli. Che io sappia
c’erano le galline, per via delle uova.
Chi ci seguiva era un Guardiamarina che studiava legge, un bel
ragazzo.
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La visita è
terminata, se dovessi rifare il giro che abbiamo fatto mi perderei.
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Il Circolo Ufficiali di Marina ...
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Ma non è finita. Il com.te Cervino ci aveva
organizzato il pranzo al Circolo Ufficiali di Marina lì vicino, un
posto piacevole e sobrio.
Antipasto, lasagne, braciolina di maiale …
Qualche commensale ha detto che mangia meglio a casa sua, il gruppo
di donne lì vicino, scuotendo il capo, ha detto che è tanto bello
essere servite.
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E poi? Sono quasi le tre, la partenza è fissata per le cinque, c’è
chi va a fare “shopping”, chi va a villa Mimbelli, chi ai bagni
Pancaldi,
chi alla terrazza Mascagni sul lungomare ... chi, in autobus, arriva
fino a “Venezia” !
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Pighin, sornione,
impugna la sua amatissima reflex ...
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Il gazebo per la
musica, andato distrutto e poi fedelmente ricostruito .... luogo ora
preferito dai livornesi per foto dopo matrimoni comunioni.
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Livorno vecchia,
qui Luchino Visconti ambientò “Le notti bianche” con una stupenda Maria
Schell.
L'isola della “Gorgona” ...
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È una giornata uggiosa, nuvole basse sopra di noi, una
leggera nebbiolina all’orizzonte non ci impedisce di vedere la Gorgona,
l’isola del rosmarino ... per dirla con Quasimodo: "Ognuno sta
solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole: / ed è
subito sera" ...
sorridenti, “turnemo a ca”, ringraziando chi
ci ha dato l’opportunità di trascorrere questa bella giornata, e
auspicandone una prossima.
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